[Pluto-ddivide] [carcani@anpa.it: Aggiornamenti]
Marco Gaiarin
gaio@pluto.linux.it
Wed, 3 Apr 2002 15:40:43 +0200
Hem, ho sbagliato form e invece di mandarvi un avviso di iscrizione vi
ho iscritto brutalmente alla lista. ;(
Se ci sono dei problemi avvisatemi, intanto inizio a popolarla con
qualche messaggio.
Fate un po' di pubblicità. ;-)))
----- Forwarded message from Giulio Carcani <carcani@anpa.it> -----
From: Giulio Carcani <carcani@anpa.it>
Date: Mon, 25 Mar 2002 18:39:59 +0100
To: <c.gubitosa@peacelink.it>, <gaio@linux.it>
Subject: Aggiornamenti
ciao
vi scrivo per raccontarvi del convegno sul digital divide di ROMA ( il
programma lo dovreste avere da mail precedenti).
Prima giornata:
la ong Alisei nella figura di Carla Barbarella presiedeva la prima sessione.
Generalmente si e' parlato del senso che puo' avere fare progetti di
sviluppo riguardanti il digital divide in paesi dove manca l'acqua e
l'elettricita' . Diciamo che sono state fatte tutta una serie di
considerazioni interessanti su questo punto anche di ordine economico. I
paesi che l'italia dotera' del suo modello di e-gov sono cinque albania,
giordania, tunisia, mozambico e nigeria.
Nella seconda sessione e' intervenuto il ministro che ha un po' illustrato
il piano del governo , dicendo che i paesi in cui si va saranno orgogliosi
di adottare i nostri progetti e cose del genere. Non ha fatto menzione di
trasferimento di conoscenza, ha detto che la manutenzione dovra' essere una
parte importante del progetto (i veri guadagni delle commesse software) e
che a palermo in aprile tutto questo sara' presentato a kofi annan.
la seconda giornata e' stata dedicata a discutere di questi temi tra le ong.
Quelle che c'erano: movimondo-asal, cies, africa e mediterraneo e alisei.
All'inizio la discussione ha un po' parafrasato quella del giorno
precedente, poi abbiamo cercato di far notare che parlare di digital divide
senza parlare di tipo di tecnologie puo' risultare strano, soprattutto
quando esistono due modelli di sviluppo legati alle tecnologie, quello
aperto e quello chiuso. Ho cercato di sviscerare questi temi (per quanto ho
potuto) e in diverse riprese ho cercato di far vedere che il modello aperto
e' sostenibile quello chiuso no. Tra le ong presenti ci sono persone
sensibili e competenti su questi argomenti anche se ho l'impressione che la
crucialita' di queste tematiche non sia chiara nei vertici. C'e' da lavorare
ma ho preso dei buoni contatti.
Il sito digital-divide e' in linea e piano piano lo stanno aggiustando. Ho
parlato con la webmaster e gli ho detto di creare una mailing list con
interfaccia web per rendere pubblici tutti i messaggi. La mailing list avra'
tematiche non tecniche a differenza di quella che marco diceva di
realizzare sul pluto (pluto-ddivide ?) che secondo me potrebbe diventare una
vera e propria community di soluzioni tecniche per i pvs (oltre che di
discussione , che ne dite ?).
alla fine dei due giorni sono stato contento per i contatti presi e per idee
che si stanno muovendo . Soltanto due anni fa parlare di tecnologie e pvs
con le ong poteva essere considerato eretico.
Allora fatevi sentire o mandate keepalive e cerchiamo di continuare.
ciao
giulio
----- End forwarded message -----
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