Re: per parlare di che?
paleld@libero.it
paleld@libero.it
Tue, 26 Nov 2002 15:25:19 +0100
Caro Dario,
sono d'accordo con te nel preferire l'azione alla chiacchiera. Credo
che nessuno di noi sia venuto a Firenze solo per trovare conforto nel
non essere solo ad occuparsi di questi temi.
Tuttavia penso anche che se da parte nostra c'è la volonta di
investire sul gruppo che si è incontrato durante il workshop, lo
scambio faccia a faccia e una riflessione preliminare (magari tramite
mailing list) siano indispensabili. Immagino che ognuno di noi non se
ne stia nel frattempo con le mani in mano aspettando un cenno
dal "gruppo", ma sia impegnato ad agire all'interno della propria
realtà più concreta e prossima (quella che ci avviacinava al digital
divide prima di firenze, per intenderci) e senta ancora questa come
opportunità più reale di mettersi al lavoro.
Quindi penso che prima di mettere in campo un progetto dettagliato e
subito operativo sia importante capire bene quali sono le reali
possibilità di coordinarci e collaborare. Certo, l'azione permette di
tirare le fila di molti discorsi e chiamare all'appello chi ha davvero
desiderio di impegnarsi. Ma, mi chiedo, tirare le fila di cosa e
impegnarsi dove? Non mi pare che ci sia stato il tempo per stabilire
delle priorità o comprendere quale dei molti obiettivi possa davvero
concentrare i nostri sforzi e mettere al lavoro al meglio le nostre
expertise.
Per concludere, senza fare troppi giri di parole, penso soltanto che
ci voglia un po' più di tempo e qualche buona chiacchiera prima di
rimboccarci le maniche.
iginio