The Economist: il digital divide è un falso problema

Marco Trotta mrta at bfsf.it
Sun Mar 13 22:20:24 CET 2005


L'edizione dell'Eonomist è qui: http://www.economist.com/printedition/


The Economist: il digital divide è un falso problema

di Sara De Carli ( s.decarli at vita.it )

11/03/2005

Nuova copertina destinata ad aprire il dibattito. Che cosa ne pensa la
gente dei PVS

Thillan ha 50 anni (o almeno crede), e vive a Embalam, nel sud dell'India,
a due passi dal Knowledge Centre, l'unico punto hi-tech del villaggio:
computer, telefoni, internet. Esiste da qualche anno, ma lei l'ha scoperto
solo da due mesi: "Non mi interessa, non ha alcun rapporto con la mia
vita", commenta.
Parte così, con questa storia, il pezzo con cui The Economist in eicola
oggi apre un dossier sul digital divide: un dossier critico - e anche un
po' polemico - che pretende di raccontare il vero digital divide. E
avvalendosi delle voci dei protagonisti in loco come dell'opinione espressa
da voci del calibro di Bill Gates e del Copenhagen Consensus Project,
smonta l'idea che la tecnologia sia uno strumento primario dello sviluppo.
"Il punto della questione non è se gli investimenti in tecnologia possano o
meno contribuire allo sviluppo di un paese - recita The Economist -. Certo
lo fanno, in alcuni casi e per alcune persone, ma occorre porsi questa
domanda: non si otterrebbero risultati migliori destinando gli stessi
investimenti alla salute o all'educazione?".
The Economist cita alcune ricerche di leonard Waveman della London Business
School: lo sviluppo ottenuto con aprendo 100 computer point è due volte
inferiore a quello che si ottiene investendo la stessa cifra in scuole
primarie.
Signori, il dibatttito è aperto...



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  riforma dei codici militari penali. Info e sostegno alla campagna
  http://www.ostinatiperlapace.org/ostinati/articles/art_9950.html


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