[PLUTO-devel] Uh, che macello! Che macello!

nicolafragale a libero.it nicolafragale a libero.it
Gio 20 Gen 2005 09:45:31 CET


Marco Marongiu wrote:

>
>Nicola, se ce la fai e considerato che conosci anche tu il progetto dal
>suo nascere, potresti fare un riassunto che contenga:
>
>1) i motivi per cui pensammo di mettere su XPJ
>2) i motivi per cui XPJ venne fatto esattamente com'e` (cioe': perche'
>ci sono certi tag, perche' non ce ne sono altri...)
>

Ciao a tutti

Un po di storia:
XPJ sta per Xml Pluto Journal, è *parte* e solo *parte* di un progetto più ampio
comprendente editor di testo, fogli di stile, fogli xslt e quant'altro sia
necessario ad avere un Journal il più possibile semplice da gestire. Il progetto
nel suo complesso si chiama Ingenium.
Xpj nasce da una mia proposta (thread Re: [Pluto-journal] New Wave, Nuova
proposta del 19/12/2001, per chi ne ha voglia suggerisco di rileggersi qualcosa).
Lo scopo principale era quello di rendere più semplice la vita all'impaginatore
del Journal (se ci stanno ancora leggendo colgo l'occasione per salutare Marina,
e tutti gli altri contributori di allora Mano, Tom, Giampa, Gianluca, Umberto, e
spero di non aver dimenticato nessuno).
Il principale problema dell'impaginatore era l'uniformare tutti gli articoli in
modo che avessero un aspetto omogeneo (stesso font, stessa dimensione dei
caratteri, stessi colori, ecc. Provate a leggervi una decina di articoli,
continuamente aggiornati, in cui non solo dovete correggere gli errori, ma
dovete anche uniformarne lo stile e non una volta ma *ogni* volta dopo un
aggiornamento). Da li si è poi discusso se e come modificare l'impostazione del
Journal (trasformarlo in qualcosa di simile a /.). L'esito è stato di mantenerlo
così com'è. Si è discusso sull'opportunità o meno di creare nuovi tag xml o
utilizzare il DocBook. Si è concluso che DocBook è supefluo e più complicato da
gestire per le nostre esigenze.

Perchè è stato scelto xml
Il nuovo formato (quel determinato insieme di tag, che _già_ esiste) è pensato
per gli amministratori del Journal e per i lettori del Journal, non per gli
scrittori/articolisti.
Tutti gli articoli devono essere scritti in xml, che è puro testo, quindi
facilmente modificabile con un qualsiasi editor (da vi ad OpenOffice). Il fatto
di avere gli articoli in xml permette di generare con la semplice applicazione
di un foglio xslt il file html da "mandare in stampa". Si è scelto l'xml anche
perchè, oltre all'html, si voleva supportare il txt e il pdf. L'idea era di
sistemare da qualche parte delle icone che se cliccate innescassero la
conversione dell'articolo nel formato opportuno (pdf, ps txt, voce ecc).

I tag.
Se questa email rimarrà al di sotto dei 40k, troverete in allegato la versione
0.1 dei tag.
L'obiettivo principale: vita più semplice per l'amministratore, ciò implica che
lo scrittore deve concentrarsi solo su ciò che scrive (un po come in lyx). *NON*
deve poter modificare l'aspetto esteriore dell'articolo, quindi niente tag che
modifichino i font, le dimensioni dei caratteri, i colori, ecc. Questa è tutta
roba che è ad appannaggio degli amministratori/impaginatori. Se si decide di
cambiare l'aspetto del Journal si modifica *un* foglio di stile che si applica a
*tutti* gli articoli, che avranno lo *stesso* aspetto. Per sapere ciò che lo
scrittore può o non può fare leggete i file allegati alla ver.0.1

Perchè i tag sono stati fatti in questo modo.
Xpj *vuole essere* un formato aperto, e come tale è opportuno che riutilizzi del
lavoro già fatto e si basi su degli standard. In questo caso, Marco ha fatto, a
mio parere, un ottimo lavoro partendo dal Dublin Core. Quindi perchè utilizzare
un tag <titolo> quando si potrebbe inserire il titolo come attributo di un altro
tag? Perchè è uno standard, non discuto sul fatto se sia la scelta migliore o
peggiore, ma se si vuole interagire con il mondo esterno è opportuno seguire gli
standard.

Qualcuno nella discussione ha trattato l'opportunità di utilizzare tag relativi
alla data o allo scrittore del pezzo. Si decide di utilizzarli per permettere
una facile indicizzazione. Se faccio una ricerca sull'autore tizio che ha
scritto un pezzo nel 2003 dovrei trovare l'articolo con facilità.

Editor
Ripeto ancora una volta l'Xpj è solo testo semplice, tutti gli editor esistenti
vanno bene. Chi vorrà scrivere un articolo dovrà imparare i tag e la loro
sintassi. Non va bene l'uso di OpenOffice con la riconversione del suo xml.
Perchè fare queso lavoro inutile? Occorrerebbe un filtro da sxw a xpj e uno da
xpj a sxw. Se chi scrive vuole usare OpenOffice lo faccia, deve solo usare
l'accortezza di salvare in testo semplice. Xpj non è pensato per gli
articolisti, per i quali si era pensato di scrivere un editor, che solo nella
versione finale (matura) potesse essere anche visuale. Il concetto di wysiwyg è
poi relativamente improprio, con visuale si intendeva il fatto che mentre si
scriveva si poteva avere un preview del risultato, cosa ottenibile in locale
applicando il foglio xslt a quanto gia scritto. Attualmente l'editor che
consiglierei è Xemacs, soltanto perchè il pacchetto creato da Marco è
utilizzabile con Xemacs. Scaricate il pacchetto entrate in modalità xml caricate
il DTD e iniziate a scrivere. Il risultato che otterrete sarà simile a quello
che ho postato ultimamente.

Dove andiamo
Se non ho dimenticato nulla questo è, a grandi linee Ingenium. Come detto nelle
prime email di questo thread, si vorrebbe iniziare prima possibile. Quindi
considerate questo documento come la versione 0.1 dell'SRS (il manifesto) del
progetto Ingenium. Leggete e testate quanto già prodotto ed eventualmente
emendiamo e modifichiamo l'esistente. Ripetere una specifica ed analisi dei
requisiti, che a noi costò diversi mesi di lavoro, è inutile. Anche perchè
l'entusiasmo iniziale, causa impegni vari scemerà molto velocemente. A mio modo
di vedere questo documento deve essere completato con:
- specifiche discusse e che attualmente mi sfuggono
- nuove proposte che vanno nella direzione intrapresa e non stravolgano il tutto
- formalizzazione, con il rilascio delle specifiche ufficiali, del pacchetto per
la sperimentazione, della documentazione dei tag, con la publicazione del tutto

Nicola




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