R: R: R: [PLUTO-help] debian

Lorenzo Luilli lubix a email.it
Mer 1 Feb 2006 10:49:23 CET


Il giorno 01/feb/06, alle ore 10:12, Luciano Lucini ha scritto:

> Ovvi oche poi uno deve sapere cosa fa ma le prime volte è gia un  
> trauma se
> poi devi sapere tutto per poter usare una macchina ti scoraggi.
> Secondo me meglio patire con una cosa semplice poi uno decide dove  
> andare a
> morire.
> Io sono rimasto con suse perché oramai la conosco abbastanza bene ma
> comunque dopo alcuni anni potrei cambiare senza troppe difficoltà.
> Ma per un novizio se parte con una debian è un potenziale linuxiano  
> perso
> perché il salto da windows a linux è troppo grande.

concordo appieno: io sono partito con FreeBSD (merito di un mio  
amico) e non ci capivo niente, il mio amico emigrò e io rimasi troppo  
"nei guai" e tornai a windows, più tardi (testardo) ricominciai con  
RedHat ma mi intrigava l'idea di mettere su una Debian, anche se non  
ci riuscivo mai...
Dopo un po' di tempo con la SuSE il vero salto me lo fece fare  
Knoppix, permettendomi di avere una debian "pret a porter" senza  
troppa fatica :-)
Da quel momento ne ho provate tante, Mandrake, Slackware, Gentoo  
(oltre alle derivate, ma indico queste come "capistipite") e sono  
sempre tornato ad apt-get.
Sinceramente non capisco queste critiche a Ubuntu: io ce l'ho da un  
bel po' di mesi ormai e vivo felice (da notare che precedentemente  
avevo installato, finalmente, la mia bella Debian, quindi non è per  
incapacità); non noto differenze in negativo rispetto alla "mamma",  
ma solo una maggiore facilità di installazione, maggior velocità nel  
padroneggiare gli strumenti di base, ottimo riconoscimento delle  
periferiche (l'ho montata persino sul mio iBook, ed è l'unica delle  
distro per Mac che, per esempio, mi consenta di mettere la macchina  
in sleep mode chiudendo il monitor, esattamente come sotto MacOSX).
Ovviamente l'ho "Debianizzata", accedendo così ai repository  
completi :-)
Sarei curioso (assolutamente senza polemica, tutt'altro, vi prego di  
credermi) di sapere le motivazioni concrete che fanno sollevare così  
pesanti critiche da parte di alcuni, cito a titolo di esempio Gian  
Uberto:

"Scusate il  subject o  voi che  amate Ubuntu (ma  non vi  offendete ad
esser trattati da pecore ?????), [snip...]"

io non mi offendo, ma chi è che mi tratterebbe da pecora?
e, soprattutto: perchè dovrebbero farlo?

io sono un utilizzatore banalissimo, non ho fatto studi di  
informatica, non lavoro da informatico, uso il computer come  
qualunque banalissimo "end-user": navigo in internet, produco  
documenti "office-like", uso la posta, ascolto musica, vedo film,  
masterizzo le mie personali compilation per combattere la noia delle  
code in macchina... cose così, insomma;
non programmo, non faccio uso di data base o altro
perchè uso linux, allora?
per motivi "politici" e per motivi "pratici"!
politici: non ho la bambolina voodoo di Bill Gates, ma sono un  
convinto sostenitore del Free Software
pratici: da quando ho il pinguino "under the hood" vivo molto meglio,  
e sia io che mia moglie abbiamo abbandonato windows al suo destino  
(per dirla tutta anche col Mac ci troviamo fantasticamente, e anche  
qui mi sono avvicinato al mondo della mela da quando sono passati a X)

perchè uso una distro Debian based?
perchè è la più comoda!
sarà banale, ma credo che uno finisca per usare ciò con cui si trova  
meglio, e io mi sento a casa con apt-get :-)
lungi da me voler iniziare flame: chi si trova bene con rpm o con i  
tgz (e ovviamente con le "filosofie" che ci stanno dietro) ha tutto  
il mio rispetto, così come i gentooisti, come ho già dichiarato altre  
volte è il mio hardware "antidiluviano" (potrei con una battuta  
definirlo: "pre-Silvio" :-)  che non mi fa considerare fattibile un  
eventuale passaggio (ritorno) al magico mondo di emerge.

finisco riformulando la domanda iniziale: cosa c'è di male in Ubuntu?

una preghiera: potreste spiegarmelo in termini semplici, "idiot-proof"?

grazie

Lorenzo


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