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absynth a oziosi.org
absynth a oziosi.org
Lun 12 Giu 2006 09:56:57 CEST
> Precedentemente usavo tim, ma da quando hanno deciso di bloccare sia pop
> che
> smtp ho abbandonato l'indirizzo mail ho deciso di crearmene uno nuovo, con
> un
> gestore che mi lasciasse più libertà.
>
perchè esistono gestori che ti lasciano "liberta'"?
cito da un'altr Ml:
la libertà di internet è morta per sempre
Il voto con cui la Camera dei Rappresentanti ha di fatto
bocciato l'idea della neutralita della rete, aprendo la porta
all’assalto della banda larga da parte delle telecom e dei service
provider segna una svolta radicale per l’intero mercato multimediale.
Non solo TV, ma comunque sempre oligopolio
di Michele Mezza
Ancora una volta il Parlamento americano si e' costituito in Authority
delle telecomunicazioni del globo, definendo soluzioni e regole che
inevitabilmente tracimeranno sui mercati globali. Il voto con cui la
Camera dei Rappresentanti ha di fatto bocciato l'idea della neutralita
della rete, aprendo la porta all’assalto della banda larga da parte
delle telecom e dei service provider segna una svolta radicale per
l’intero mercato multimediale. Non sono solo Google o eBay, le due
principali controparti di AT&T nella controversia finita davanti ai
parlamentari americani,ad avere perso. L'obbiettivo del voto dei
deputati americani e'quello di frenare il processo di
orizzontalizzazione del sapere e della comunicazione nel mondo,
sostenendo chi - le telecom e i titolari delle infrastrutture e del
copy right, prevalentemente americani- oggi vuole reimporre un modello
proprietario, dove la circolazione delle esperienze e dei servizi
e'condizionata dal pagamento per l'uso della rete, e dunque ancora di
piu'dalla proprieta'delle infrastrutture di base.
Si ritorna ad una gerarchia fordista, dove il controllo lineare delle
strutture produttive determina la distribuzione dei beni comunicativi.
La rete aveva rotto questo modello, innestando un processo non lineare,
dove l'accesso ai contenuti era svincolato dal rapporto con la
proprieta'delle infrastrutture.E gia'questo aveva creato un
rinascimento multimediale, dove da ogni parte del globo si acquisivano
competenze e servizi liberamente, incrementando il valore del sapere
complessivo. E'questo il motivo per cui in dieci anni e'mutata la
geometria dello sviluppo, per cui paesi come India e Cina hanno potuto
produrre, accumulare e sopratutto distribuire sapere ed esperienze ,
senza dover ripercorrere tutti gli stadi dello sviluppo tradizionale. E
probabilmente gia'questa dinamica ha turbato i vecchi equilibri geo
economici , portando i vertici americani a diffidare delle nuove
potenzialita'della rete. Ma le logiche open source e peer to peer
tipiche del mondo di Internet in realta'hanno prodotto anche un altro
fenomeno del tutto inedito nelléconomia capitalista: la gratuita'di
accesso ai beni primari nell'economia della conoscenza ha incrementato
e non svalutato il mercato, incentivando un numero straordinario di
imprenditorialita' che si sono riversate sul mercato mondiale,
accrescendo in maniera incredibile il valore aggiunto di ogni singolo
prodotto della rete.
Non ci spiegheremo perche'in soli 8 anni Google sia passato dalla
capitalizzazione di un milione di dollari a quella attuale di 120
miliardi di dollari, incalzando la mitologica Microsoft ew oscurando i
vecchi imperi come la General Motors o la City Bank.
Insomma siamo nello snodo strategico di un nuovo passaggio economico,
con la transizione al cosidetto web 2.0, una trasformazione che
accellererà ulteriormente il valore dei beni immateriali e dove sarà
acquisito una voltra per tutte il criterio di usabilità e di
accessibilitá neutra e naturale. Un passaggio che potrebbe vedere le
vecchie gerarchie economiche irreversibilmente incrinate, con i grandi
marchi dell'economia patrimoniale, come appunto le Telecom, i centri
finanziari, le Major cinematografiche, superati dai grandi nuovi centri
servizi on line come GooGle, e-Bay, Bit Torrent, ecc.
In questo contesto la decisione della Camera dei rapprentanti americani
indica una vera nuova guerra preventiva, o meglio un tentativo di
resistenza che potrebbe aprire una falla irreparabile nel sistema
statunitense. Per la prima volta infatti gli Usa non sono in grado di
schierarsi con la parte piu'dinamica del capitalismo, non sono
piu'alleati con il progresso economico ma cominciano a giocare di
rimessa, a rimettere i paletti allo sviluppo, a cercare una protezione
contro l'innovazione. Si ripete il conflitto fra allevatori e
agricoltori che segnò la nascita degli USA: con i primi che volevano
liberare gli spazi per i pascoli, e i secondi che volevano recintare le
praterie. Oggi al centro della contesa e'la rete, la sua fruibilita',
la sua equa accessibilita'.
Una partita dove l'Europa non puo'essere assente, a cominciare dal
nostro paese. Abbiamo uno strumento concreto per entrare in campo:
affermare nella nostra sovranità territoriale la neutralita'della
rete, a comicniare dal mercato televisivo, che e'quello che ancora
possiamo governare. Rete neutra e libera significa nella transizione
verso il digitale -terrestre, satellitare e cavo- separare il possesso
dell'infrastruttura da quello dei contenuti. E' questo un passo che
aprirebbe le gabbie, dando al paese, al suo nuovo governo, una
leadership nella liberalizzazione dei servizi e delle produzioni.
Neutralita'della rete significa anche piena liberalizzazione dei nuovi
standard di connessione wireless come il WiFi e il Wi Max. Significa
anche rovesciare , finalmente, la logica con cui si governa il sistema
multimediale, uscendo dal ventennale incubo di Berlusconi, e parlando
direttamente alla parte piu' diunamica del paese che non vuole morire
di oligopolio. Significa anche dare al servizio pubblico una missione
propulsiva e insostituibile: assicurare al paese una piena autonomia
nei nuovi linguaggi multimediali, in un mercato plurale e diversificato.
www.articolo21.info/notizia.php?id=3713
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