[PLUTO-help] come sapere a chi appartiene indrizzo ip ..e viceversa

Gian Uberto Lauri GianUberto.Lauri a eng.it
Mer 19 Set 2007 10:07:55 CEST


>>>>> "m" == myfender  <myfender a tiscali.it> writes:

m> host nomedominio.it oppure ping nomedominio.it. Invece per risalire
m> dall'ip al dominio apri un browser e digita l'ip Ignazio

Giusta, non proprio giusta, errata.

Qui serve un po' di teoria.

Siccome ricordarsi gli IP è una noce abissale, è stato istituito il
sistema dei nomi dei domini (domain name system)

Questo sistema consiste in pratica in un database distribuito in cui i
vari  server si  preoccupano  di conservare  le  informazioni di  loro
competenza. Esiste una relazione gerarchica, per cui avremo dei server
che  si curano  di  .it, .com,  .edu,  .info etc  (i  domini di  primo
livello) e che hanno autorità su tutti i nomi contenuti nel dominio di
competenza.

Quindi  la  concessione di  unipd.it  e  gianoziaorientale.it sono  di
competenza di  .it: vengono  richiesti da chi  li vuole  registrare, e
l'autorità  competente li  concede.  Una volta  non potevi  registrare
tutto quello che  volevi ed ancora oggi ci  sono dei limiti sintattici
se non erro, i.e. lunghezza minima  del nome del dominio di 3 lettere,
come eng.it.

Quando  hai bisogno  di sapere  come si  risolve un  certo  nome (i.e.
www.lecapremihannomangiatolalavatrice.com)  come prima cosa  guardi di
non sapere già la cosa (ovvero di aver la risposta in cache o nel file
degli host locale).

Poi  chiedi  al  tuo  nameserver.   Ora  il  tuo  nameserve  con  poca
probabilità  sarà   quello  di  lecapremihannomangiatolalavatrice.com,
spesso sarà il nameserver di  qualchedominio.it . Ergo nemmeno lui (se
non  la ha  in cache)  sa  la risposta.  Passa la  palla al  superiore
(quello di .it) he, riconoscendo  un indirizzo .com, passa la palla al
server  del   dominio  .com.  Questo   sa  chi  è  il   nameserver  di
lecapremihannomangiatolalavatrice.com  e  quindi   passa  la  palla  a
quest'ultimo. Che sa rispondere.

La  risposta viene  tornata al  nameserver di  .com, che  la  passa al
nameserver di .it che la  passa al nameserver di qualchedominio.it che
la passa a te.

E  ora un'altro discorso.  Ci sono  i domini  e ci  sono gli  host. Un
dominio è un insieme di dati.  Un host è una macchina con un indirizzo
IP.

Fino a  qualche anno fa  un host name  era formato dal  nome dell'host
seguito dal dominio, i.e. alessia.dei.unipd.it era alessia
appartenente al dominio di terzo livello dei.unipd.it. C'era anche la
convenzione che macchine dedicate ad un certo serviz

Solo da  qualche anno  si sono cominciati  a registrare host  privi in
pratica di  hostname. Questo perché a  qualcuno è venuto  in mente che
era   più  bello   scrivere   qualcheaziendadelmenga.com  invece   che
www.qualcheaziendadelmenga.com. Ma non è detto sia così.

Ad esempio c'è  www.gianoziaorientale.it ma non gianoziaorientale.it o
dei.unipd it

Veniamo alle tre risposte. La prima  è giusta ed è quella da usare. Il
comando host guardacaso  interroga il nameserver. Ma lo  stesso ti può
capitare che:

saint a gastone:~# host dei.unipd.it
dei.unipd.it A record currently not present
saint a gastone:~# host gianoziaorientale.it
gianoziaorientale.it A record currently not present

Host ti  traduce (se  possibile) anche  un ip in  un nome  logico. Non
sempre l'IP  è in uso (147.162.2.101  era una volta  l'indirizzo IP di
alessia.dei.unipd.it, ma si parla della prima metà degli anni '90) o è
uno degli IP per  reti locali e non c'è un nameserver  o un record nel
file degli host /etc/hosts).

ping. Ping fa la stessa chiamata che  fa host, solo che poi si mette a
fare  altre cose  (ad  esempio  spedire pacchetti  che  non è  proprio
necessario spedire) e non traduce un ip in un nome logico.

L'ultima è sbagliata. Non tutti gli IP sono di web server...

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