[PLUTO-ildp] traduzione rivet

Ferdinando zappagalattica a inwind.it
Lun 16 Giu 2003 14:06:51 CEST


* Monday 16 June 2003, alle 10:21, Claudio Cattazzo scrive:
> On Sun, Jun 15, 2003 at 11:14:18PM +0200, Claudio Cattazzo wrote:
> > Ho provato ed effettivamente viene differente anche a me, ho
> > provato sia con i fogli di stile di LDP che con quelli di NW, ma il
> > risultato è diverso. Comunque l'html prodotto ha diverse cosette
> > strane, tipo richiama dei file css) che non esistono.

Dal tar di NW:

$ find docbook-dsssl-1.78/ -iname "*css*" -print
docbook-dsssl-1.78/frames/docbook.css

può essere questo?

> > Hai parlato con David, lui ti ha detto che riesce a compilare quel
> > documento e ad ottenerne uno identico a quello originale? Perché se
> > non è così sento l'autore del documento.

Paragnosta che non è altro ... neanche lui ci riesce ...
 
> Confermo tutto quello già detto, inoltre su LDP il documento ha una
> formattazione normalissima, senza tutte le particolarità del documento
> compilato dall'autore.
> 
> http://tldp.org/LDP/abs/html/index.html
> 
> Se su LDP lo lasciano così non vedo perché noi dovremmo perderci
> tanto tempo dietro... Se serve proprio allora contatto l'autore.

Per un discorso più generale allora direi che DocBook è, come dicono a
Roma "una sola" ;-)

Rispetto ai suoi predecessori è molto più complicato, molti più TAG, il
ps non è neanche giustificato (anche se ci si può scrivere un apposito
foglio di stile, come non so, ma mi è capitato di vedere la doc di
Mandrake e i documenti sono realizzati in DocBook, fatti benissimo, a
prescindere dal contenuto, in ps e giustificati), il rapporto
TAG/contenuti è decisamente a sfavore di DocBook ... insomma rispetto a
LinuxDoc (o DebianDoc che preferisco) fa veramente schifo.

Ma questo è vero fino ad un certo punto, ovvero è realtà se si compila
come facciamo noi, ma in questo caso allora perché usare quella marea
di TAG, tanto sono inutili.

Ma invece la motivazione è sotto i nostri occhi, le versioni HTML dei
documenti hanno una qualità eccezionale, vedi lo stesso documento di
cui stiamo discutendo o, tanto per rifarti gli occhi, due pagine a caso
di questo (il dive in to Python):

http://it.diveintopython.org/odbchelper_join.html
http://it.diveintopython.org/fileinfo_fromimport.html

vedendo queste due pagine comprendi perché è meglio usare DocBook e
perché sarà il futuro, altrimenti perché non continuare con LaTeX?
Da notare i colori rappresentati negli esempi del codice, diversi per
funzioni, file, errori cicli ed altro ancora, i numeri per individuare
le righe interessate dalla spiegazione ecc. ecc. 

In questo caso però è stato usato DocBook XML, il processore SAXON di
Michael Kay ed i classici fogli di stile di NW, ma il risultato è
impressionante. 

Per chiudere ... abbiamo una Ferrari a nostra completa disposizione e
come carburante gli mettiamo il gasolio ... se anche questa è la scelta
di tldp, francamente io non la condivido e poi è generalizzabile a
tutti i documenti "seri", scritti con la classe book e non article di
DocBook. Comunque uno la voglia pensare, io ritengo che sia abbastanza
impressionante (provare per credere) la compilazione (prova!) del "Dive
in to Python" nella maniera classica ed il confronto, quantomai
imbarazzante, con la versione compilata correttamente.

Quasi stesso discorso, ma rende un po' meno, per l'Adavance scripting
guide.

Ciao
Ferdinando


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