PREMESSA Alcune settimane fa ho partecipato ad una discussione sulla mailing list del GULCh. In realta` e` stato un flame piu` che una discussione, innescato da un brano di un mail di Linus Torvalds in cui rispondeva, in maniera abbastanza secca, a chi aveva da ridire sul fatto che per sviluppare il Kernel lui usa un prodotto non libero. La discussione ha preso una brutta piega quando, appoggiando la posizione di Linus, ho affermato che Richard Stallmann ha un atteggiamento "integralista" nei confronti di chi non usa o non produce free software. Dopo una serie di mail ho "staccato la spina" trovando che la discussione si era irrigidita e, per questo, sterilizzata. Non ho pero` smesso di pensarci. Un ulteriore contributo alla riflessione me l'ha fornito l'articolo "The Stallman Factor" di Joe Barr (http://www.linuxworld.com/site-stories/2002/0508.rms.html) e la successiva risposta di Richard Stallmann, "Linux, GNU and freedom" (http://www.linuxworld.com/site-stories/2002/0520.rms.html). Dopo tanto pensare ho qualche conclusione che vorrei esporre. Ovviamente si tratta solo del mio modestissimo punto di vista. ------------------------------------------------------------------------ Il lavoro di Richard Stallmann e`, indiscutibilmente, una pietra miliare nell'informatica, e l'idea di free software -guardata con sufficienza fino a circa dieci anni fa- ha dimostrato e dimostra che creare buon software al di fuori degli schemi dell'industria tradizionale e` possibile. Purtroppo (o per fortuna!) il free software non si ferma li`, non e` solo GPL. C'e` una filosofia, una vera e propria ideologia alle spalle. E` la cosa piu` importante di tutte, perche' su questa si regge tutto; la GPL, il free software, il lavoro di tante persone sono solo manifestazioni di questo pensiero. Purtroppo (o per fortuna!) le ideologie si studiano a scuola, e noi le associamo quel po` di pedanteria e di noia, con la quale io personalmente ricordo lo studio di Parmenide o di Hegel. E cosi` le persone tendono in eta` adulta a non prestare troppa attenzione alle ideologie, e a fermarsi alla parte superficiale. Purtroppo (o per fortuna!) Linus e` una di queste persone. A lui non interessano tutte le complesse implicazioni dell'ideologia che sta alla base del free software: la cosa importante per lui e` la possibilita` di condividere codice e migliorarlo. Questo ha avvicinato lui e il free software alla gente comune, ha tolto il free software da un altare e lo ha portato allo stesso livello degli utenti; il free software ha smesso di essere una cosa per pochi eletti ed e` arrivato alle masse. Purtroppo (o per fortuna!) questo ha generato una serie di incomprensioni e di problemi. Linus, fino a quel momento un "Signor Nessuno", e` diventato il volto pubblico del free software, mentre le persone meno addentro neanche sapevano dell'esistenza di Stallmann. La parola "free" e la gratuita` del software sotto GPL generava la confusione fra i significati "gratis" e "libero", rendendo assurdo il concetto di "free software commerciale", che invece ha perfettamente senso, e lasciando un po` stordite le societa` che erano interessate sia a questo strano modello di sviluppo, sia ad incassare dei dollari per il loro lavoro. Da li` la nascita della Open Source Initiative, con lo scopo di avvicinare le societa` al concetto di free software usando parole meno ambigue di "free" e modi diversi da quelli normalmente usati da Stallmann. Gia`, i modi usati da Stallmann: e` qui che questo articolo andra` a impattare con gli Stallmaniani duri e puri. Cio` che ha fregato Stallmann non e` stato un Signor Nessuno, ne` un sistema operativo che, per reggersi, ha sfruttato quano gia` esiteva del progetto GNU. Cio` che rovina Stallmann e` probabilmente il suo modo di porsi nei confronti degli altri, la convinzione di essere il paladino di una giusta causa e, per questo, la difficolta` a vedere oltre questo schema. E` un atteggiamento che mal si presta ad essere accolta da un pubblico piu` ampio di una cerchia di "zeloti", e probabilmente, se non fosse arrivato uno (allora) studentello finlandese a perorare, suo malgrado, la causa del free software, probabilmente sarebbe ancora li` -un concetto per accademici e zeloti. Certe battaglie, come quella riguardante la dicitura GNU/Linux o contro il nome SIGLINUX di uno user group, possono fondarsi su basi anche giuste ma in definitiva sono sterili e inutili. Se mai trovero` su Internet un corso di diplomazia saro` ben felice di iscrivermi -ne ho bisogno-, e magari di offrire la partecipazione anche a Richard Stallmann, cosi` che possa essere volto pubblico del free software e non piu` solo l'ideologo. Marco