[PLUTO-soci] Intervista
Alberto Cammozzo
mmzz a stat.unipd.it
Ven 30 Giu 2006 11:48:25 CEST
Ho aggiunto il contributo per ReFUN. Spero di essere stato
abbastanza sintetico.
ciao
mmzz
On Wed, Jun 28, 2006 at 05:45:48PM +0200, Giulio Daprel? wrote:
> Mi permetto di "scavalcare" temporaneamente Simone in questa occasione
> perché ho ricevuto in copia un'email in cui ci viene chiesto di fare
> un'intervista per "Linux Magazine", per far conoscere il Pluto e le
> sue attività. Io ho dato per scontato che accettiamo l'intervista,
> quindi ve la propongo, ma se qualcuno non è d'accordo parliamone!
> Purtroppo abbiamo tempo solo fino al 3 luglio per dare le risposte, da
> cui la necessità di accelerare i tempi. Per l'intervista ci viene
> concesso uno spazio totale di circa 2500 parole. Sottratte le circa
> 500 parole delle domande abbiamo a disposizione altre 2000 parole per
> parlare di noi. Lo so che non è molto, ma vediamo cosa possiamo fare.
> Alcune domande richiederanno la risposta del coordinatore
> dell'attività, mentre per altre propongo una risposta collaborativa da
> parte nostra. Ho abbozzato alcune risposte per dare il via al
> dibattito. Il risultato finale ovviamente potrà essere completamente
> diverso.
> L'ingombro totale dell'intervista, che vi allego con le mie parziali
> risposte, è di 969 parole. Ne abbiamo altre 1500!!!
>
>
> 1) Salve ragazzi, grazie per aver accettato la nostra intervista.
> Prima di cominciare, potete raccontarci un po' di voi, dei vostri
> interessi, del vostro lavoro e del vostro tempo libero?
>
> 2) Uno dei più longevi progetti dedicati al mondo di GNU/Linux, ed in
> particolar modo del Free Software, in Italia è sicuramente PLUTO.
> Cos'è esattamente?
>
> 3) Quali sono i suoi obiettivi presenti e futuri ? Pensate di averli
> completamente raggiunti?
>
> 4) Come è possibile darvi una mano?
>
> 5) Uno dei vostri più famosi e apprezzati progetti è sicuramente il
> Pluto Journal. Ce ne potete parlare? Quali sono i temi che affrontate
> e in che modo pianificate le vostre scelte editoriali?
>
> 6) Oltre al Pluto Journal vi occupate anche di un altro importante
> progetto: ILDP ovvero l'Italian Linux Documentation Project. Come è
> nata questa idea e di cosa si occupa ?
>
> ILDP è un progetto nato, più che da un'idea, da una constatazione: in
> un paese in cui l'inglese è pochissimo conosciuto la traduzione della
> documentazione è fondamentale per la promozione del software libero e
> la diffusione della cultura informatica. ILDP si propone di tradurre
> in italiano la vasta produzione inglese di manuali, guide e tutto
> quanto è pubblicato con licenza libera.
> Inizialmente ILDP era semplicemente un progetto del Pluto per la
> traduzione di documentazione, poi, alcuni anni fa, gli amici di TLDP
> (The Linux Documentation Project) ci proposero di diventare la loro
> "emanazione" italiana, da cui la nascita dell'Italian Linux
> Documentation Project e del dominio it.tldp.org, che rinvia sul sito
> del Pluto.
>
>
> 7) Dando una veloce occhiata al vostro sito web è possibile imbattersi
> in un altro interessante progetto: ReFUN. Cos'è esattamente e come è
> possibile darvi una mano?
ReFUN significa recupero funzionale di calcolatori di interesse storico,
secondo certi principi e metodologie. L'idea e' che recuperare vecchi
calcolatori "speciali", diversi dai soliti PC, e installarvi sopra
software libero e' una attivita' divertente e istruttiva. Divertente per
chi e' appassionato, perche' si incontrano difficolta' insolite; istruttivo
perche' ci si confronta con diverse CPU, diverse architetture, scelte tecniche
originali, soluzioni ingegnose. Il laboratorio ReFUN di Padova ha la fortuna
di collaborare con il museo didattico di storia dell'informatica, che presta
le proprie macchine. Questo offre una scelta ricca di varieta' che
contrasta con il panorama desolante della monocultura informatica di oggi.
ReFUN consideria un valore la biodiversita' informatica (siamo affezionati al termine
BiT-diversita') e cerca di promuoverla. In questa prospettiva abbiamo
promosso con il Museo e l'Universita' di Padova un convegno sull'uso didattico
dell'informatica storica (udis06.stat.unipd.it).
Nel sito refun.pluto.it e' scritto come e' possibile installare un laboratorio ReFUN.
> 8) Inoltre abbiamo notato che date ampio spazio allo sviluppo del
> software libero nelle scuole. In che modo diffondete la cultura del
> software libero tra i ragazzi ? Accettano i vostri consigli e i vostri
> suggerimenti? In quanti di loro avete trovato un reale interesse al
> mondo del pinguino?
>
> 9) Quali sono le domande "tipiche" dei ragazzi o delle persone che
> seguono i vostri incontri/seminari ?
>
> 10) Quali strumenti di supporto fornite ai vostri utenti (forum,
> mailing list, etc) ? Dove e come è possibile iscriversi?
>
> Lo strumento principale per partecipare alle attività del Pluto è la
> mailing list. All'indirizzo http://www.pluto.it/liste.html si trova
> l'elenco delle mailing list del Pluto. A seconda di cosa si desidera
> fare è possibile iscriversi alla mailing list relativa. Inoltre noi
> consigliamo sempre di iscriversi anche alla mailing list Pluto-soci,
> perché chi partecipa alle nostre attività è automaticamente un socio
> del Pluto, ed ha diritto di prendere parte anche alle nostre
> discussioni relative sia all'attività del Pluto che ad altre
> iniziative (dalle firme di petizioni alle discussioni su brevetti,
> copyright e quant'altro)
>
>
> 11) Nel corso degli anni, quali e quante, se ce ne sono mai state,
> difficoltà avete incontrato per portare avanti i vostri progetti?
>
> Qui è utile una risposta dai coordinatori di ciascuna attività:
> G.D.: ILDP è un progetto molto ambizioso e per questa ragione vive di
> difficoltà. I problemi maggiori però sono principalmente due: da un
> lato la partecipazione al progetto vive di fasi alterne, e comunque
> non è mai elevatissima. Questo ovviamente limita la nostra capacità di
> produrre documentazione. Dall'altro c'è il problema di garantire la
> qualità, fatto questo non secondario, perché una traduzione, per
> essere utile, deve essere tecnicamente corretta e scritta in un buon
> italiano. Non basta, quindi, conoscere il vocabolario inglese per
> tradurre un documento, bisogna anche sapere scrivere in italiano.
> Tutto questo lo si può imparare, io stesso constato che le mie
> traduzioni migliorano man mano che continuo a tradurre, ma ci vuole
> tempo e pazienza.
>
> 12) Tutti i collaboratori del progetto hanno la possibilità di
> incontrarsi. Abbiamo notato che esistono dei "Meeting". Cosa fate,
> oltre che a divertirvi, in quei momenti ? Riuscite anche a coordinarvi
> e pianificare altre interessanti iniziative ?
>
> 13) Qual è il vostro punto di vista sullo sviluppo e la crescita,
> presente e futura, del Free Software in Italia ? In che modo potremo
> attivarci per rendere sempre più competitivo, a quelli proprietari,
> questo nostro ormai "non nuovo" mondo?
>
>
> 14) Purtroppo ancora esiste un certo scetticismo a passare
> completamente a GNU/Linux e al Free Software. Perchè secondo voi?
>
> Purtroppo il Free Software è ancora afflitto da molti pregiudizi, che
> vengono alimentati interessatamente dai produttori di software
> proprietario. Potremmo elencarli uno per uno, ma non è certo ai
> lettori di questa rivista che dobbiamo spiegare che sono dei falsi
> miti. Il problema è che tutto questo va ad aggiungersi all'inerzia da
> parte dell'utente, che si accontenta del sistema che trova
> preinstallato sul proprio computer e del fatto che funziona, e ha
> paura che un sistema fatto da "hacker" non sia adatto a lui, o non
> abbia quelle belle interfacce fumettose che fanno tanto chic. Nessuno,
> purtroppo, si preoccupa di spiegargli che le uniche innovazioni sulle
> interfacce grafiche negli ultimi anni sono venute proprio dal software
> libero
>
> 15) Perchè un utente dovrebbe passare a GNU/Linux, secondo voi?
> Domanda scontata ma interessante per capire anche il vostro punto di
> vista.
>
> Per affrancarsi dalla dittatura dei produttori di software
> proprietario, che vogliono blindare internet e rinchiuderci in un
> recinto in cui dominano sistemi DRM che ci costringano a pagare anche
> l'aria che respiriamo. Per fare un esempio Microsoft è stata costretta
> a creare il formato Open XML perché Open Document minacciava di minare
> le fondamenta del suo business principale. Nessuno si sarebbe mai
> sognato di parlare di formati aperti senza il Free Software e l'Open
> Source, e oggi saremmo tutti un po' meno liberi.
>
> 16) In futuro quali sono i vostri piani? State progettando qualche
> altra iniziativa ?
>
> 17) La nostra intervista è conclusa. Un grazie di cuore anche da tutti
> noi per il lavoro professionale e lodevole che svolgete ogni giorno
> con le vostre iniziative. Continuate così!
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