[PLUTO-help] Domanda su fat32

sabpll a libero.it sabpll a libero.it
Gio 23 Dic 2004 23:49:57 CET


Alcune piccole precisazioni

Alle 11:58, giovedì 23 dicembre 2004, Gianluca ha scritto:
> Il vero problema pero' non e' la limitazione della fat32, ma che il fatto
> che sei obbligato ad usarla quando hai un solo PC e due SO. 

Infatti è proprio quello che penso.
Ma il problema delle FAT non è la dimensione dei file, o
l'inefficienza ma è che una FAT distrugge la sicurezza del
sistema.

Alle 11:58, giovedì 23 dicembre 2004, Gianluca ha scritto:
> Come hanno detto altri, nessuno la ritiene un buon sistema. Ma pensa anche
> che quando la fat32 e' stata progettata (95 ?) i disci erano ben piu'
> piccoli e non giravano i file da 2 Gb sui normali pc di casa (discorso
> diverso per i server ovviamente)

Quando comprai il 486 con HD di 120 Mbi mi dissero: "ma che
devi fare con un disco così grosso?" Lo riempii in 10 giorni.
Qualche anno dopo, era il 1995 i dischi rigidi erano attorno
ai 500 Mbi, e tutti si lamentavano che erano piccoli; si
sapeva che i dischi avrebbero superato presto la soglia degli
otto gigabyte e che sarebbero stati montati sui PC casalinghi.
  Ma la M$ contava ancora su Windows NT e NTFS per cui
Windows 95 usava FAT16. Però la gente voleva rimanere con
Windows 95 e quindi (credo nel 1996) fu progettato FAT32

Ma la mia domanda era:
Perché il limite è 2 Gbi e non 4 Gbi?
Prrché che Linux scrive file di 4 Gbi si fat32?

Alle 11:58, giovedì 23 dicembre 2004, Gianluca ha scritto:
> Alle 00:55, giovedì 23 dicembre 04, sabpll a libero.it ha scritto:
> > dd if=/dev/null bs=1024 seek=4M of=pippo
>
>                                                       ^ Non dovrebbe essere
> una G ?

Per default bs=512, quindi dovrebbe essere
dd if=/dev/null seek=8M of=pippo

oppure potrebbe essere

dd if=/dev/null bs=1c seek=4G of=pippo
dd if=/dev/null bs=1K seek=4M of=pippo
dd if=/dev/null bs=4k seek=1M of=pippo
dd if=/dev/null bs=4G seek=4 of=pippo

bibliografia:
man dd
-- 
Sabatino
Odi et amo. Quare id faciam fortasse requiris.
   Nescio sed fieri sentio et excrucior.
                        Q. Tiberius Catullus



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