[PLUTO-help] consiglio software
Gian Uberto Lauri
GianUberto.Lauri a eng.it
Gio 21 Apr 2005 15:37:40 CEST
>>>>> "g" == gigiv <gigiv2 a gmail.com> writes:
>> senso: che senso ha dire "Fammelo rosso, due volte più grande del
>> normale, in helvetica" quando la frase "Attenzione" verrà sintetizzata
>> da un browser per non udenti ?
g> hemmm....scusa...non vedenti
g> (almeno sai che ho letto con attenzione il testo)
patch approvata :). Un (ulteriore) attimo di confusione nella mia crapa
tra l'handicap e una delle soluzioni per attuarlo (nota, una implementazione
è basata sui moduli di Emacs W3, ed EmacsSpeak
g> comunque vedi anche il postscript si puo' scrivere a manina in
g> ascii ma nessuno e' cosi pazzo, tutti usano software dove cacciano
g> testo, immagini a piacere e poi il programma e/o il "drive" lo
g> converte in .PS (per la verita' se ne vedono di tutti i colori
g> anche li)
C'è un errore di fondo in questo discorso.
PostScript (il nome è in mixed case) è un linguaggio di descrizione
della pagina (nel senso di descrizione dei vari tratti grafici da
eseguire) di cui tutto è ben definito, il significato dei comandi e
ovviamente le dimensioni dell'area di rendering che sono espresse
chiaramente nel sorgente (altrimenti si tratta di encapsulated
postscript che a rigore non ha "vita propria" ma solo incluso in un
altro sorgente, esattamente come gli include del C).
In HTML questo non è vero anche se sono permesse le dimensioni in
pixel. Persino i tag sugli aspetti fisici del testo, che
originariamente erano i meglio definiti in quanto non si erano ancora
considerati i non vedenti(*), hanno perso significato. Se <b> </b> ha
un significato chiaro su un testo (uso del grassetto) lo perde
immediatamente nel momento in cui la pagina non viene resa in modo
grafico: qualcuno può pensare di renderlo abbassando il pitch della
voce, qualcun'altro alzando il volume, qualcun'altro cambiando
intonazione: è il motivo per cui consigliano vivamente di usare tag
logici come quelli che in <strong></strong> (strong, forte) <em></em>
(Emphasized, enfatico): non sai come verranno resi (anche se per il
testo ci sono antiche convenzioni che risalgono al TeX cui HTML spesso
si ispira) ma sai che la resa renderà quell'effetto.
(*) mi ricordo di aver vista coeve al ladseb del CNR di Padova
ricerche sugli ipertesti e sul riconoscimento automatico dei testi
stampati, quando HTML è nato l'accessibilità dei non vedenti ai
computer era in fase primordiale.
Con PostScript tu puoi dare comandi che, una volta eseguiti ti
porteranno ad avere, ad esempio il tracciato di un plastico
ferroviario in scala 1 a 1 perfetta, con HTML ciò è assolutamente
impossibile.
Riprendendo questa frase, ti posso dire che l'enunciato
g> comunque vedi anche il postscript si puo' scrivere a manina in
g> ascii ma nessuno e' cosi pazzo, tutti usano software dove cacciano
g> testo,
è falso :) :) (non te la prendere, di nuovo non è un rimprovero).
PostScript è un linguaggio di programmazione ed esistono vari
PostScript hacker. Ebbi a che fare con loro per lavoro quando lavoravo
al DEI, si aveva il problema di sapere quante pagine sarebbero state
generate da un file PostScript.
Questi esperti mi fecero giustamente notare che è una informazione che
non hai se non dopo aver eseguito il programma (ovvero stampato il
file). Per nostra fortuna esiste un interprete che non necessariamente
stampa ed uno di questi esperti suggerì una cosina di meno di 10 righe
che, fatta interpretare a GhostScript prima del file di cui si voleva
sapere il numero di pagine, dava in standard output il numero delle
stesse dopo aver eseguito il file (ma senza stampare alcunché).
Ma rimane il problema che esistono programmi PostScript il cui output
è infinito: so di qualche PostScript cracker che ha sviluppato uno di
questi programmini che va in loop infinito stampando pagine nere, uno
stress test paragonabile all'istruzione macchina HCF (vedi all'URL
http://www.pmms.cam.ac.uk/~gjm11/jargon/jargH.html).
So anche di gente meno [... omissis ...] che si divertiva a generare
algoritmicamente i disegni con programmi scritti a manina. Questi, a
differenza di quelli generati dai vari programmi a partire dalle
caratteristiche degli oggetti da disegnare, si calcolavano al volo le
informazioni di tracciamento.
Aggiungo infine un ciccione di mia conoscenza (ci conosciamo dalla
nascita :) ) che, arrivato alle slide per la discussione della tesi e
non essendo più supportato da xfig che si divertiva ad andare in
crash, intervenì sul sorgente postscript armato solo del suo intuito e
del Sacro Editor :) :) :) :) :) :)
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