R: [PLUTO-help] Licenze distrà...

alberto.pachera a elletre.com alberto.pachera a elletre.com
Mar 10 Maggio 2005 16:16:58 CEST


Grazie per la risposta parecchio esaudiente, in generale possiamo dire che
si tratta + che altro della filosofia con qui debian si impegna di lavorare,
magari fa lo stesso anche slack e gentoo, solo che non è stato
ufficializzato su carta(che comunque non è un contratto, quindi ha vaolore +
o - 0). 

-----Messaggio originale-----
Da: pluto-help-bounces a lists.pluto.it
[mailto:pluto-help-bounces a lists.pluto.it] Per conto di Gian Uberto Lauri
Inviato: martedì 10 maggio 2005 8.58
A: Supporto tecnico del PLUTO
Oggetto: [PLUTO-help] Licenze distrà...

>>>>>   <alberto.pachera a elletre.com> writes:

> Ha ragione? debian è + libera di tutte le altre distrò?

Ha ragione e non ha ragione.

Cominciamo   col  dire   che   tutti  possono   far   pagare  per   le
distribuzioni.  Se il  perche' non  e` chiaro,  inviterei ad  andare a
rileggere  il manifesto  del movimento  GNU, lo  si trova  tradotto in
Italiano sul sito della FSF http://www.gnu.org/gnu/manifesto.it.html.

Ricordo che  i CD di Debian  si possono acquistare  per finanziare il
progetto e perche' un corriere che recapita 13 CD in uno o due giorni offre
una banda non disprezzabile.

Debian,  unica che  sappia io,  ha pubblicato  un contratto  sociale e
quindi si e` presa degli impegni ufficialmente.

Non credo che  Slackware lo abbia fatto, probabilmente  ha tenuto fino ad
ora  (e magari  terra` anche in  futuro) un atteggiamento  del tipo "non
rompetemi i  cosiddetti con  la burocrazia,  qui si  smanetta in
allegria".   

Il  contratto di  Debian e`  una  garanzia maggiore  per l'utente.  E'
probabile che in  Slackware siano dell'idea che i  loro utenti sono in ogni
caso capaci di tirarsi su le braghe da soli.

Se poi  andiamo a  fare una analisi  Stallmaniana dei  contenuti delle
distribuzioni,  allora si vede  che Stallman  giudica libera  una sola
distribuzione  di  origine argentina  che  non  ha  incluso altro  che
elementi  liberi, ovvero  che  rispettano le  4 liberta`  fondamentali (uso,
distribuzione, analisi/modifica, distribuzione delle modifiche).

Debian  infatti   include  pacchetti  non  liberi   in  questo  senso,
altrettanto mi pare faccia Slackware.

Non  parliamo  poi  di Suse  che  con  yast  ha  (o ha  avuto)  codice
proprietario  incluso nella distribuzione,  o Red  Hat che  rilascia i
sorgenti dopo  un anno e addirittura  non permette l'uso  del nome, da qui
la  nascita di  Fedora  (se giocate  a  NetHack  e prendete  come
personaggio l'archeologo vi accorgerete di che manovra di marketing si
tratta - ora vado a portare un antiemetico al dottor Jones...).

Spero di aver detto qualcosa di utile.

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