[PLUTO-ildp] Ancora su "demone".

[Gianluca Ciccarelli]

Infatti l'accento nelle sillabe che non siano l'ultima di solito si
mette quando c'e' rischio di confusione con altro lemma. E' comunque
vero che esiste anche la forma "demo'ne" con l'accento sulla penultima
('-mo-'), ma e' da considerarsi generalmente forma arcaica o
ricercata, e va accentata per differenziarla da quella normalmente
accettata che prevede l'accento sulla prima.
Spero di non essere risultato pedante o infondato (che e' peggio),
suppongo che un buon vocabolario riportera' anche questa seconda,
inusitata forma :D

Il 8 giugno 2008 13.30, Lorenzo Vaina <work a vaina.it> ha scritto:
> Vi chiedo la gentilezza di lasciare per un momento da parte il dubbio, credo
> ancora aperto, sul problema di usare o meno questo termine per indicare in
> italiano i programmi di sistema eseguiti in sottofondo. Il problema che
> desidero presentare adesso riguarda la grafia della parola.
> So che è comune scrivere l'accento intermedio su questa parola, in maniera che
> renda come "dèmone"; d'altronde so anche che in italiano di regola si
> scrivono gli accenti soltanto quando riguardano la vocale che termina la
> parola, come in "amerò". Per ottenere una conferma ho confrontato il
> vocabolario Zingarelli (edizione del periodo dantesco ma credo ancora valida,
> salva la mancanza di molti neologismi) e vi ho trovato "dèmone", con
> l'accento; però sul vocabolario anche "càsa", "frùtto" e pìzza" sono scritte
> con l'accento e io ne ho agilmente dedotto che dovrei seguire la regola
> generale di omettere gli accenti, se non si trovano sull'ultima lettera e se
> non c'é ambiguità.
> Ringrazio chi esprimerà la sua opinione (di più chi si dirà d'accordo con me).
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Gianluca Ciccarelli
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