[PLUTO-Journal] Manca poco...
Claudio Cattazzo
claudio a pluto.it
Gio 11 Mar 2004 17:11:29 CET
On Thu, Mar 11, 2004 at 04:19:45PM +0100, Germano Rizzo wrote:
> Claudio Cattazzo wrote:
>
> >On Thu, Mar 11, 2004 at 03:47:36PM +0100, Germano Rizzo wrote:
> >
> >Ma alla fine cosa cambierebbe tra scrivere qualche tag in XHTML e scriverlo
> >in XPJ? Insomma che vantaggi ha in questo caso? (premetto che non
> >conosco XPJ, quindi chiedo giusto per informarmi)
>
> Siamo in due, io conosco poco XHTML ;) ma essendo un linguaggio
> a-specifico, diciamo che lascia all'articolista opportunità che non
> vogliamo abbia. Insomma, gli daremmo un modello da seguire, e
> "spereremmo" che lo segua.
Beh, una volta che gli si dice:
- includi ogni paragrafo tra <p> e </p>
- includi ogni listato tra <pre> e </pre>
- scrivi la tua breve biografia tra <p class="bio"> e </p>
- ecc...
È anche difficile sbagliarsi.
Ma questo può essere fatto anche in XML ovviamente.
> XPJ era strutturato per far scegliere all'utente "cosa" visualizzare,
> non "come": l'utente stabiliva di inserire una figura, e metteva i tag
> appropriati, ma senza definire lui la posizione, la grandezza, il
> bordo... diceva solo che andava, a quel punto del testo, una figura: poi
> il motore convertiva il tutto in HTML, con le impostazioni che vogliamo noi.
In HTML questo lo si farebbe attraverso CSS, se si deve inserire un'immagine
non si definiscono tutte le sue caratteristiche in ogni pagina, ma si
definisce nel foglio di stile che il tag <img> ha certe caratteristiche
(bordo assente, allineamento a sinistra, ecc...).
> Questo intanto garantisce che le pagine siano tutte coerenti: una volta
> validato il codice XPJ, sei sicuro che tutto venga visualizzato allo
> stesso modo. E' anche più semplice per l'articolista, che non deve
> rompersi il capo con cose grafiche, ma dice semplicemente cos'è ogni
> cosa che vuole visualizzare, e il motore fa il resto. In terzo luogo, è
> più facile cambiare impostazione grafica, perché cambiata per un
> articolo, cambia per tutti; e possiamo adattare il rendering ai diversi
> tipi di formato che dovessimo prevedere, HTML, PS, PDF...
Sarebbe carino poter pubblicare il Journal anche in altri formati, oltre che
HTML. Però ovviamente questo sarebbe difficilmente realizzabile con tutti i
numeri usciti prima d'ora.
Comunque quello a cui ti riferisci con "non deve rompersi il capo con cose
grafiche, ma dice semplicemente cos'è ogni cosa che vuole visualizzare" e "è
più facile cambiare impostazione grafica, perché cambiata per un articolo,
cambia per tutti" vale esattamente anche per i fogli di stile.
Forse ho fatto male nelle altre email a dare per scontato che tutti
conoscessero i fogli di stile (non so se ci siamo capiti male o se non li
conosci, in ogni caso faccio un esempio per essere più chiaro possibile),
comunque in sostanza con i CSS si ha quello che vogliamo: nei file HTML non
si definiscono le caratteristiche dei tag, nel senso che non compariranno
cose del tipo <img border="1" vspace="5">, <font size="10"> o cose simili,
quando si scrive il tag <img> vuol dire che lì ci va un'immagine e non serve
nient'altro (eccetto ovviamente il percorso dell'immagine e la sua
descrizione). Questo perché le caratteristiche dei tag utilizzati sono
descritte nell'opportuno foglio di stile.
Mi sembra che stiamo dicendo le stesse cose, perché alla fine quello che
voglio anch'io è semplificare il lavoro degli articolisti (che così avranno
un documento modello da seguire) e dei correttori di bozze (che non dovranno
più andare a ripulire l'HTML) ed allo stesso tempo avere tutti gli articoli
uniformi in quanto a stile.
Faccio un ultimo esempio: rileggendo l'articolo sullo SCSI di Beppe ho visto
che per creare "l'effetto codice" faceva così:
<table width="100%" bgcolor="#e0e0e0" border="0">
<tr>
<td>
<pre>
Codice
</pre>
</td>
</tr>
</table>
Formalmente è corretto come procedimento, ma lo fa lui che è molto tempo che
collabora con noi e ormai conosce il layout degli articoli, se arriva un
nuovo articolista inizia a diventare drammatica la situazione di uniformare
gli stili tra i vari articoli.
Se invece abbiamo in un file a parte la descrizione del tag <pre>, dove
diciamo che è a spaziatura fissa, con i caratteri un po' più grandi, con lo
sfondo grigio e caratteristiche del genere, poi ci troviamo a poter
semplificare tutto quel codice così:
<pre>
Codice
</pre>
Non so, non vedo grandissime differenze tra l'utilizzo di WML/XHTML e
XML/XPJ. Che si fa? :-)
--
Ciao,
Claudio
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