A volte ritornano... Re: [PLUTO-Journal] XPJ
Marcello.seri
marcello.seri a email.it
Ven 14 Gen 2005 23:38:47 CET
> nicolafragale a libero.it wrote:
> > Ciao
>
> Ciao Nicola, speravo che entrassi in gioco anche tu :-)
>
> > io suggerisco di seguire un approccio a la Ingegneria del Software.
Cioè
> > stabiliamo prima, e nel modo più preciso possibile le nostre
necessità, passiamo
> > poi alla progettazione del sistema e infine iniziamo a scrivere il
codice.
>
> Uhm...
>
> > Una volta definite e formalizzate le nostre esigenze in un documanto
di
> > specifica dei requisiti (scopo del progetto, tipo di tag da
supportare, formati
> > in cui esportare, editor visuali o meno, tutto quello che dalla
discussione
> > risulta essere utile, ecc), passiamo alla progettazione
>
> La definizione delle esigenze era gia` stata fatta, e in base a quella
> io avevo prodotto il DTD; questa parte va, al massimo, formalizzata o
> appena rivista, se qualche esigenza e` cambiata nel corso di questi
> ultimi anni, ma rifarla da capo mi sembra che prenderebbe troppo tempo e
> ci rimetterebbe al palo. Stavolta, pero`, definitivamente.
Qui sono daccordo, c'è da correggere il DTD che abbiamo (quello che si
ritiene migliore tra i due) e partire da quello. Sono daccordo anche sul
fatto che vanno solo ricontrollate le esigenze che erano uscite all'epoca
della proposta. Sinceramente non ricordo se mi ero inserito tra i
partecipanti o no, comunque dal 24, finiti gli esami, ho parecchio tempo
utile e un discreto allenamento con XSLT ed XSL, per cui credo di potervi
dare una mano se serve.
> > Apriamo su Pluto Devel una pagina ufficiale del progetto,
pubblichiamo
> > questi documenti (che saranno la nostra guida) e iniziamo a scrivere
il core del
> > codice.
>
> Non lo vedo strettamente necessario. Anzi, considerato il tempo che
> avremo per lavorare al progetto e il tempo che abbiamo gia` perso,
> mettere su una pagina per pluto-devel mi sembra addirittura _dannoso_.
Concordo pienamente.
> Il tuo approccio e` estremamente pulito, logico, ordinato... ma contiene
> anche una serie di passi che per necessita` dobbiamo saltare. Non
> possiamo ne' impiegare tempo a fare cose che abbiamo gia` fatto in
> passato (vedi le valutazioni sulle esigenze: riprendiamo i vecchi thread
> e vediamo se bisogna aggiungere/togliere/cambiare qualcosa, stop), ne'
> sulle formalita` (la pagina ufficiale del progetto su pluto-devel: ci fa
> perdere tempo e basta; troviamo piuttosto un punto comune dove
> condividere i documenti -io credo di poter mettere a disposizione una
> istanza di OpenGroupware, ad esempio).
mmh... dalla rete dietro cui mi trovo posso usare solo ftp passivo, http ed
https, come funziona OpenGroupware?
[cut]
> > Questa a grandi linee è la via che attualmente l'ingegneria del
software
> > prescrive per la realizzazione di sistemi software di dimensioni non
banali, e
> > il nostro ad occhio e croce lo è.
>
> Non e` piccolissimo, ma neanche grande.
>
> Se nel progetto comprendi anche la realizzazione di un editor per il
> formato XPJ, probabilmente ne usciamo malissimo...
Non credo sia il caso di fare un editor per ora, al più *a progetto finito*
si possono creare i filtri xsl per far trasformare ad OpenOffice i suoi
documenti in pagine xml conformi al formato che è stato creato.
> ma se per ora il
> focus del progetto rimane:
>
> * definire un formato per gli articoli,
> * definire un formato per il journal
E questo si può fare coi DTD o con XMLSchema se non sbaglio
> * definire il formato delle pagine web e del PDF da generare,
Questo con XSL, XSLT e varie altre cose che non so usare (soprattutto per
quanto riguarda il PDF)... [non sono sicuro di aver ben compreso questo
punto]
> * scrivere dei fogli di stile in qualche linguaggio,
Qui di sicuro vanno bene XSL, XSLT e CSS, ma forse si può utilizzare
qualcos'altro
> * scrivere degli automatismi per generare HTML e PDF dai sorgenti
Anche qui vanno bene i fogli XSL e varie altre cose.
Ditemi se sbaglio, soprattutto nell'interpretazione di questi punti.
> la dimensione del progetto diventa immediatamente abbordabile, anche per
> un gruppo ristretto di persone quale siamo attualmente.
>
> > I vantaggi principali di questo approccio sono
> > relativi ad una più semplice espandibilità e manutenzione, ad un
codice più
> > pulito e coerente, meno bug dovuti ad incongruenze nel progetto (non
si inizia
> > a scrivere codice da modificare più e più volte a causa di
valutazioni scorrette) ecc.
>
> Nicola, sono *assolutamente* d'accordo su questo punto, ma
> l'organizzazione non viene gratis: richiede risorse; e vorrei evitare
> che sprechiamo risorse ad progettare cose gia` progettate, o a creare
> strutture che basterebbero a 50 persone per lavorare in parallelo
> quando, alla fine, quelle persone saranno a malappena 5! Insomma,
> troviamo una via di mezzo!!!
Io credo che ci sia da mediare tra i due metodi di procedere che avete
proposto. Bisogna decidere bene cosa c'è da fare per evitare di perdere
tempo inutilmente.
> > Tutto il lavoro da fare, che a prima vista sembrerebbe inutile,
diventa invece
> > prezioso per l'effettiva creazione del software.
>
> Ne sono cosciente, ma... calibriamo bene gli sforzi: abbiamo tempo e
> forze limitati, tutti quanti. Lo sappiamo bene, no?
E' più o meno quello che volevo dire sopra.. ;P
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