[PLUTO-soci] Il PLUTO e il Software Libero
Andrea Brugiolo
andrea a pluto.it
Lun 18 Ott 2004 01:25:47 CEST
Spero che i Soci PLUTO non iscritti a pluto-pd non se ne abbiano troppo
a male di non avere visto il thread prima, che sta su pluto-pd :þ Basta
che non leggano, se non interessati alla discussione :-)
Mi piacerebbe invece che la discussione, se dovesse proseguire, si
spostasse su pluto-soci perche', al di la` del caso specifico, credo che
il PLUTO debba prendere una (chiarire la?) sua posizione politica ben
precisa, che credevo avesse gia` chiara, per la verita`.
On Fri, Oct 15, 2004 at 10:29:14AM +0200, Gianluca Montecchi wrote:
> Questa tua domanda mi fa pensare una cosa: <mode cattivo e bastardo on>hai mai
> letto _tutto_ il DFSG ? <mode cattivo e bastardo off>
>
> Se si suppongo che tu sappia che in quelle linee guida c'e' scritto
> chiaramente che Debian (come progetto) non limita l'uso del sw che prepara in
> base all'uso che se ne fa. In parole povere, chi accetta di collaborare a
> Debian, accetta esplicitamente che il suo sw possa finire in un sistema di
> puntamento laser per un bombardiere che verra' usato anche da
> "quella fabbrica di armi e` l'unico fornitore di quel tale dittatore di un
> Paese per niente in via di sviluppo che utilizza proprio quelle armi per
> mantenere il suo popolo affamato sotto un giogo infernale"
> E mi pare che anche GNU faccia un ragionamento del genere, come poi la GPL.
>
> Quindi visto che il PLUTO si rifa' al DFSG (o almeno, io ero rimasto a quella
> situazione), credo che ne debba accettare anche le conseguenze, per quanto
> spiacevoli siano.
Su tutto questo non si discute nemmeno, sono perfettamente consapevole
che il Software Libero -- anche il mio -- potrebbe essere utilizzato
per scopi che non mi piacciono e che, producendolo libero, io accetto
questo. Il punto e` un altro (che a questo punto scrivo in seguito).
> Detto questo, siamo sempre al solito discorso: noi parliamo di uno strumento,
> e l'uso che fai dello strumento puo' essere buono o cattivo, ma e'
> indipendente dallo strumento. Se tu parli di un puntatore laser per un fucile
> non significa che quel fucile debba essere usato per scopi immorali, visto
> che per esempio il suddetto puntatore laser lo potresti usare per un
> fucile-lanciagranate usato per provocare le valanghe controllate, che e' un
> uso decisamente utile e per nulla immorale o indecente.
Tutto verissimo e sacrosanto.
Io dico un'altra cosa; io dico che come PLUTO possiamo (abbiamo il
diritto di) non voler ESEMPLIFICARE il primo di questi usi (puntatore
laser per fucile == usare unattended per installare Windows), proprio
per bollare il risultato finale come cattivo per noi, mentre possiamo
VOLER ESEMPLIFICARE gli altri usi, perche' vogliamo sottolineare che
quelli per noi sono usi buoni (fucile per valanghe controllate == usare
unattended per installare Software Libero).
Faccio un altro esempio, forse piu` calzante di quelli fatti finora.
Il PLUTO e` un gruppo che ama e promuove la lavorazione dei metalli e la
libera circolazione delle informazioni e dei segreti collegati a questa,
per qualsiasi tipo di metalli, per qualsiasi scopo.
Ora si viene a sapere che uno sviluppatore metal-libero di Wattelapesk
crea una mannaia che dal punto di vista metal-libero e` un vero
portento: sembra che sia l'ideale per affettare zucchine e carote ma da`
il meglio di se` nelle esecuzioni capitali, nei Paesi (paesi) dove
esiste ancora la pena di morte.
Ora a noi come PLUTO, pur essendo questo oggetto perfettamente "legale"
dal punto di vista della lavorazione dei metalli (non e` altro che un
oggetto, anche se puo' essere anche un'arma), uno propone di fare una
serata dimostrativa su questa mannaia, e propone, per mostrare questo
oggetto nelle sue piene potenzialita`, di fare una demo PLUTO mediante
un'esecuzione -- simulata :-)
Ora, per me, installare un Windows (o altri sistemi proprietari), al
giorno d'oggi, equivale ogni volta all'esecuzione capitale di una
porzione della liberta` dell'uomo e di una porzione del patrimonio
intellettuale dell'umanita`, per quello che questi sistemi significano,
oggi, per la libera circolazione delle idee piu` elementari e per il
corretto ed etico (per me) sviluppo dell'uomo stesso, considerata
l'importanza strategica che ha oggi la tecnologia in ogni campo e in
ogni processo produttivo e considerate, dall'altro lato, le posizioni
che questi signori invece tengono nei confronti di queste idee
elementari e nei confronti di pratiche e deliberazioni, a tutti i
livelli, microscopici e planetari, di mercato o di legislazione, atte a
limitare invece le medesime e in ultima analisi a tarpare loro le ali.
In questo quadro, dare una dimostrazione di questa installazione di
Windows (o potrebbe essere Oracle, etc.) lo riterrei estremamente
*diseducativo* dal punto di vista di PLUTO, cosi` come sarebbe
diseducativo (ma anche inutile di questi tempi, io credo, avvicinandomi
a quando scrive lupus) mostrare ad una classe di convenuti le prodezze
di una mannaia affilata tramite un'esecuzione capitale (per quanto
simulata: perche' proprio un'esecuzione?? Ma prprio edificante!) oppure,
peggio, tramite l'esecuzione di un piccolo cane innocente come cavia
(cosa peraltro illegale in Italia, quest'ultima, ma siamo sicuri che le
copie di Windows che abbiamo a disposizione per l'installazione ad
esempio all'Universita`, Alberto, siano perfettamente legali con le
leggi e gli ultimi provvedimenti della UE?)
So benissimo che ora direte che gli ospiti delle serate a tema del PLUTO
Padova non sono dei bambini, ed e` vero, ci mancherebbe! Ciononostante
io ritengo che il PLUTO non dovrebbe fare una dimostrazione del genere
proprio allo scopo di RIBADIRE che secondo il PLUTO, allo stato attuale
dell'"arte", del "mercato", della legislazione tutta a favore dei grandi
produttori (e brevettatori di idee) di software proprietario, installare
questi sistemi e` MALE, per il gran danno che essi arrecano alla
liberta` dell'uomo, al suo patrimonio intellettuale, allo sviluppo delle
tecnologie e quant'altro, come sapete meglio di me.
Anche perche' alcuni dei convenuti tra i piu` ignari potrebbero anche
pensare che, in fondo, il PLUTO ha deciso di chiudere un occhio nei
confronti dei sistemi proprietari e della loro pericolosita`, oppure che
non li considera piu` tanto sbagliati e/o pericolosi...
Questo io intendo quando parlo di scelta *politica* da parte del PLUTO.
Ma intendo anche la scelta di inserire nel Manifesto e nel Contratto
Sociale del PLUTO un riferimento preciso alla "Tecnologia Etica", che
rafforzerebbe, motiverebbe ed espliciterebbe, per futura memoria, queste
scelte ma anche cio` che il PLUTO da sempre e` stato.
Questo non impedirebbe di dare hosting o anche di produrre, ad esempio,
da parte di PLUTO, sistemi di puntamento che potrebbero essere
utilizzati per scopi sia "cattivi" che "buoni", non impedirebbe che il
Sofware Libero da noi prodotto o ospitato cada in mani che ne potrebbero
fare un uso anche non gradito ai propri autori, noi non vogliamo questo
in nome della liberta` e della conoscenza. Giusto?
Pero` ci consentirebbe, io credo, di rafforzare le motivazioni che ci
spingono ad interessarci e a sostenere un'informatica libera ed etica,
che e` quello che abbiamo sempre fatto, di fatto, nel PLUTO.
Anche se non lo dicevamo o se non l'abbiamo mai scritto nei Documenti.
Sbaglio?
Altrimenti non avremmo "migrato" il nostro obiettivo dal semplice
"Linux" al "Software Libero", ad esempio. No?
Ricordate le motivazioni che ci guidarono in quella trasformazione -- se
veramente trasformazione fu, piuttosto che semplice presa d'atto di cio`
che eravamo e che siamo sempre stati? :-)
Non erano forse basi etiche? Ovvero: si puo' dare il kernel Linux, e il
Software Libero -- ma anche la sua grande qualita` tecnica! -- senza
la scelte di liberta` e quindi l'etica che ci sta dietro?
Orbene io vorrei che quest'etica la chiamassimo con il suo nome:
"Tecnologia Etica" (quindi anche "informatica sostenibile" e quanto ci
va dietro). Anche nei Documenti: lo propongo formalmente per le prossime
riunioni.
Altrimenti siamo degli ibridi: vogliamo il Software Libero ma al
contempo saremmo disposti a fermarci alla semplice "qualita` tecnica"
dell'oggetto, e avanti con le contraddizioni non ci evolveremmo mai.
(Resteremmo qualcosa di piu` vicino all'"Open-Source", nel caso?)
Probabilmente sarebbe altrettanto necessaria o importante una serata a
tema su questi danni, con dovizia di esempi sui danni arrecati dai
sistemi proprietari attuali e dalle pratiche che ci vanno dietro; cosa
che ora io non ho proprio il tempo di preparare ma che ho sempre dato
per scontata come una cultura di fondo ben consolidata su questi temi,
tra i plutoidi...
Per questo, Chiara, chiamavo "all'appello" chi sentisse di avere
"combattuto" veramente i brevetti, come a dire: "Ma avevi combattuto per
una lotta che avevi realmente fatto tua, avevi paventato quel pericolo,
o solo cosi` perche' lo facevano tutti e hai pensato che fosse giusto
che contribuissi pure tu, in qualche modo?"
Probabilmente invece mi sbagliavo, probabilmente anche i nostri ospiti
sono piu` interessati (solo) alla parte tecnica tralasciando la
motivazioni etiche...? Ma preoccuparsi per la salvaguardia della nostra
liberta` e di poter utilizzare il quicksort nei nostri programmi e` una
questione puramente etico-filosofica?? Non mi pare proprio!
Alberto dice che «nella tradizione delle serate a tema si parla in
chiave prettamente tecnica»
Io non sono d'accordo: ne' sul fatto che sia proprio del tutto cosi` (ma
potrei sbagliare) ne' sul fatto che sia bene che sia cosi` (ne sono
convinto), ammesso che siamo arrivati a questo.
Se e` cosi` infatti ci siamo persi veramente per strada (forse anche per
colpa mia, non lo escludo affatto).
A me infatti non interessa solo la parte tecnica; ma anche se la parte
tecnica mi interessasse in modo preponderante sarei un cretino se non mi
ricordassi che le meraviglie di questi sistemi liberi fondano proprio
questa loro qualita` tecnica sulla buona volonta` di tanti sviluppatori
liberi e sull'etica con la quale questi hanno stabilito di trasmettere e
mantenere le idee in libera circolazione, cosi` come tutti gli algoritmi
che hanno imparato e introdotto nei loro programmi e quindi contribuito
a diffondere, e via su questa strada.
> La domanda mi sorge spontanea: siamo mai stati obbligati a fare qualcosa ?
> Non mi pare, quindi non vedo dove sia il problema. Riceviamo l'invito e
> decidiamo che farne. L'importante e' che la decisione come PLUTO non sia
> presa in base a considerazioni morali ma oggettive.
Che cosa e` solo "morale" e che cosa e` solo "oggettivo", alla luce di
quanto ho scritto sopra?
Ecco, io vorrei un PLUTO che si definisse esplicitamente "etico" -- dato
che lo e` gia`, per quanto mi consta.
> Ad esempio, anni fa il buon Michele dalla Silvestra propose di scriverSI un
> programma per l'analisi delle estrazioni del Lotto per poi estrapolare i
> numeri da giocare e di metterlo sul sito del PLUTO.
Curiosita`: proponeva di attivare un CGI che desse i numeri (nel qual
caso il PLUTO in effetti poteva incitare al gioco :-) o solo di ospitare
il pacchetto presso il PLUTO?
> Ci fu l'obiezione che
> giocare e' immorale, che il programma avrebbe istigato le persone a ridursi
> in miseria per giocare etc. etc. Ora, la proposta venne bocciata dal PLUTO
> per l'opposizione di una persona (o meglio, Michele si stufo' e lascio'
> perdere) ma la mia domanda e' questa: fu giusto ? Secondo me no, perche' in
> quel caso il PLUTO (non prendendo una posizione) limito' la liberta' di usare
> i calcolatori con sw libero in un modo che a qualcuno sembrava proficuo.
In questo caso sono perfettamente d'accordo con te (parlo dell'hosting;
nel caso del CGI avrei detto anch'io che sarebbe stato meglio evitare ma
piu` che altro per un fatto di... sobrieta` del sito, cosa del tutto
discutibile e modificabile, ovviamente :-)
Se invece si parlasse di una ricetta per fare un sistema veramente
cattivo, come ad esempio un sistema di puntamento che si potesse
utilizzare SOLO in modo "cattivo" (anche se con il Software Libero di
solito non e` mai cosi`, dato che di solito puo' essere utilizzato anche
a pezzi) bisognerebbe anche considerare il fatto che la presenza di quel
software di puntamento sul sito del PLUTO potrebbe essere utile ANCHE a
chi quel sistema lo volesse rendere innocuo, per il bene dell'umanita`,
quindi conoscerne il dettaglio potrebbe essere sommamente utile.
Quindi approverei il fatto di tenerlo...
Lo stesso varrebbe per unattended: approverei il fatto di tenerlo sul
sito del PLUTO.
ALTRA cosa e` esemplificare, per le implicazioni "educative" e di
"dichiarazione della propria posizione" collegate.
Per gli stessi motivi e per lo stesso principio, ad esempio, non voterei
per eliminare "Mein Kampf" dalle biblioteche, nonostante io disapprovi
il contenuto e nonostante il fatto che sia cosciente che puo'
suggestionare certe giovani menti; perche' invece ritengo che sia "bene
che si sappia" cosa vi fu scritto.
> > Rifiutandosi di tenere una serata su un sistema per l'installazione di
> > Windows si puo' dimostrare qual e` la nostra posizione; chiudendo un
> > occhio (e anche l'altro) no.
>
> E mi va bene questo. Ma allora non e' un discorso di sw libero o meno.
Esatto!
> > Il PLUTO puo' (deve!) fare politica, o no?
>
> No.
> Il PLUTO deve diffondere il Software Libero mostrandone tutti i vantaggi e
> anche tutti gli svantaggi. Il fulcro della nostra scelta deve essere
> _offrire_ sw libero, non imporlo.
Ci mancherebbe, quand'e` che lo abbiamo "imposto"? Sarebbe contrario al
concetto di Liberta` dei singoli.
Ma il punto e` che proprio promuovendo il Software Libero noi GIA` SI FA
politica Gianluca, oggi :-) ! L'abbiamo detto tante volte... :-)
Siamo in un momento cruciale in cui i sistemi proprietari -- con le
leggi fatte ad hoc per loro -- meritano una "batosta", meritano denunce
chiare di *condanna*, non di (mal riposta) tolleranza.
Questo farebbe un gruppo veramente "maturo", secondo me, nel caso
specifico -- sempre che voglia continuare ad occuparsi anche di etica.
Ma se cosi` invece non fosse allora si`, si potrebbe fondare un altro
gruppo. Un gruppo dedicato all'amministrazione di sistema, al public
domain, all'open source scritto minuscolo e senza tanti problemi e
"legacci" filosofici alle spalle; perche' no, se se ne avverte il
bisogno?
SE c'e` chi ne sente il bisogno, se e` vero che in fondo le serate del
PLUTO Padova oramai sono piu` (solo) tecniche che altro, e se e` meglio
che sia cosi`, senza tanti problemi filosofici alle spalle allora si
puo' benissimo fare un altro gruppo, piu` strettamente "tecnico", senza
nessun problema di etica ne' scrupoli di "spaccature" (che spaccatura
sarebbe, dal momento che gli scopi sarebbero diversi?)
On Fri, Oct 15, 2004 at 10:38:26AM +0200, Gianluca Montecchi wrote:
> Beh, allora non usare neppure un qualsiasi mezzo con le ruote, visto
> che anche la ruota e' brevettata (o meglio l'idea della ruota)
Appunto! Proprio per dimostrare l'*idiozia* dei brevetti sulle idee e la
faciloneria dei patent office di ogni dove quel tizio chiese e ottenne
quel brevetto... :-)
Alla prossima
Andrea
--
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