[PLUTO-soci] Proposta per emendare il Contratto del PLUTO Project

Simone Stevanin simone a pluto.it
Mer 19 Gen 2005 18:31:00 CET


Alle 08:11, mercoledì 19 gennaio 2005, Gian Uberto Lauri ha scritto:

> Per  essere un  po' più  prolisso dico  che mi  piace  questo separare
> quelle che sono  le direttive morali e programmatiche  dal come queste
> direttive vengono attuate.

E' cosa buona e giusta. Però occorrerà essere sintetici e non ramificare 
troppo. Altrimenti si rischia di fare il contratto sociale, il documento 
sulle licenze, il documento attuativo che descrive come utilizzare il 
documento sulle licenze, il regolamento che regolamenta.....etc etc etc ;-)

> Il  perché è presto  detto, mettere  le licenze  in un  documento meno
> impegnativo  ci facilita  nel momento  in cui  arriva sulla  scena una
> nuova  licenza libera.  Il  fatto  che non  sia  tra quelle  suggerite
> (quando  detta licenza  non esisteva)  non impedisce  di  usarla anche
> prima di aggiornare la lista dei suggerimenti.

Senz'altro : )

> Quanto al pubblico  dominio, l'idea del cambiamento di  licenza non mi
> pare male e non è nuova,  se non erro Debian distribuisce un BSD sotto
> licenza GNU GPL, e nel pubblico dominio c'è la medesima possibilità.

Mi rendo conto faccio fatica a farmi capire via email ultimamente : )

Stiamo parlando dei prodotti che *il PLUTO produce e rilascia*, non di quelli 
di terze parti rilasciati nel pubblico dominio che potrebbe licenziare e 
rilasciare sotto GPL o altre licenze libere.

Non ho nulla in contrario che il PLUTO rilasci sotto GPL un prodotto che 
*terze parti* hanno *già rilasciato* nel pubblico dominio. Siamo 
perfettamente il linea con quanto previsto dal nostro attuale contratto 
sociale e nel futuro, dal regolamento sulle licenze.

Semplicemente non mi aggrada il fatto che il PLUTO possa esso stesso 
rilasciare qualche cosa con licenza, o meglio, con non licenza public domain.  
Tale prodotto, oltre a poter essere licenziato come un prodotto libero 
potrebbe esserlo come uno proprietario. Non mi va che il frutto del lavoro 
del PLUTO possa essere in qualche modo utilizzato per produrre software 
proprietario a svantaggio di quello libero. L'esempio di Andrea Sivieri sulle 
versioni chiuse di prodotti public domain che non incontrano successo non 
costituisce la regola di quel che succede (potrebbe essere che una versione 
chiusa di un prodotto di pubblico dominio abbia piu' successo di quella 
libera e la danneggi irrimediabilmente).

Spero di essermi spiegato e spero che possiamo intavolare una discussione 
esclusivamente su questo ("togliere il public domain tra le licenze con le 
quali il PLUTO *rilascia* i *propri* prodotti), dato che questa era la 
questione iniziale ed invece si è divagato non poco (il che è salutare ed 
istruttivo, ma porta al allungare il thread in maniera esagerata)  : )

Grazie!

S.



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