[PLUTO-soci] ciao

Alberto Cammozzo mmzz a stat.unipd.it
Ven 8 Lug 2005 12:32:31 CEST


On Fri, Jul 08, 2005 at 11:33:32AM +0200, francesco rullani wrote:
> ciao a tutti!
> mi presento: Francesco Rullani, piacere. Sono stato
> inscritto alla lista circa 2 anni fa (alcuni di voi forse
> si ricordano di me). Studio economia, e al tempo della tesi
> (tesi sul software libero) ho contattato il Pluto e il
> Velug (sono di venezia) per partecipare alle attività e
> capire meglio cos'era il software libero. Finita le tesi
> sono "scomparso" (ho fatto altre cose in altre città) ma
> ora sto per finire il dottorato in economia e scrivo ancora
> di software libero! Insomma, volevo solo ringraziare ancora

	bentornato! ogni tanto in questa lista (o impropriamente
	su pluto-padova)  la discussione si accende anche
	attorno a temi economici (motivazioni a partecipare al SL,
	free-riding, sostenibilita' adeguatezza degli economisti 
	a descrivere il fenomeno :-), per cui attendiamo anche 
	qualche tuo intervento...

> il Pluto (e il Velug, cosa che farò nella loro lista) per
> l'aiuto che molti di voi (in particolare Manuele Rampazzo e
> Andrea Brugiolo) mi hanno dato e dirvi che se volete
	
	Ho visto che i ringraziamenti sono presenti anche nel 
	paper "The debate and the community". Grazie. Questi
	riconoscimenti possono essere preziosi per noi.

> leggere il frutto di quelle "fatiche" (che è stato scritto
> in word per problemmi di compatibilità con i
> collaboratori!) potete trovarlo presso:
> https://mail.sssup.it/~rullani/wp.html

	Molto interessanti.
	Ho letto velocemente il paper "Bio-Ecological Diversity 
	vs. Socio-Economic Diversity: A Comparison of Existing Measures"
	che mi ha ricordato un tema che volevo approfondire tempo
	fa, e che mi piacerebbe sapere se e' stato toccato da altri.
	Io lo ho chiamato "bit-diversita'", o biodiversita' nell'ecosistema
	informatico. Avevo inziato a buttare giu' quelche appunto
	(molto ardito <http://homes.stat.unipd.it/mmzz/Papers/BitDiversita.pdf>)
	sottolineando i pericoli tecnici della monocultura informatica:
	nell'hardware (cpu/architetture), del software (sistemi operativi e
	architetture), della gestione della conoscenza (motori di ricerca
	e DRM),	evidenziando i pericoli di "perdita della memoria" dei motori
	di ricerca,  delle "malattie autoimmuni" per gli antivirus e 
	di "patent deadlock" per i brevetti software...
	Che tu sappia il tema della "biodiversita' informatica" e' stato 
	affrontato in modo analitico da qualcuno analogamente a quanto fatto 
	nel vostro paper?
	
		ciao




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