[PLUTO-soci] Re: [PLUTO-help] [OT] Perché Linux non scalza windows dai desktop.

Andrea Sivieri andrea.sivieri a sempreverdi.net
Mer 22 Giu 2005 11:23:27 CEST


Alle 09:50, mercoledì 22 giugno 2005, giorgio ha scritto:

> Credo che ormai il mio punto di vista si sia capito. Secondo me con un po
> di buona volontà da parte del mondo linux (distribuzioni in particolare)
> il principe azzurro (AKA Linux standardizzato) si può trovare.
> Pensa che bello se gli aggiornamenti per la sicurezza fossero per tutti 
> e non
> solo per Debian o Mandriva o PincoPallino. Secondo me dietro a questo 
> "immobilismo"
> delle distro Linux c'é uno sgradevolissimo "personalismo". Una rivalità 
> sterile che
> porta solo ad un'inutile e dannosa divisione tra le distro. E la 
> divisione sappiamo
> che fa la... forza del mondo "a pagamento" (Windows in testa).

Fino a prova contraria per vivere servono dei soldi.

Portando il tuo ragionamento all'estremo i siti web
dovrebbero farsi da soli con un wizard, idem i sistemi
di commercio elettronico e qualsiasi altra cosa informatica.
Beh, a quel punto chi me li darà più i soldi per fare le stesse cose?

Se uno ha le idee chiare su di una o due distribuzioni
non ci sono i problemi che dici.

... e poi iniziano ad esserci distribuzioni Linux a pagamento
sempre più automatizzate e facili perfino nel senso che dici tu.
... e un po' alla volta anche le distribuzioni non commerciali
stanno seguendo la stessa strada.

Quello che vorresti tu però sarebbe un tutto per tutti facile e gratis subito...

E` chiaramente una situazione irreale. Senza margini e/o 
motivazione galattica chi farebbe qualcosa su quella scala?

Le imperfezioni del mondo vedile come un differenziale
che sempre permetterà di vivere raccogliendo qualche soldo 
o anche di trovare un passatempo divertente per superarle.
Vederle in altri modi non è molto produttivo.

> Guarda, c'é mio padre (82 anni) che usa il PC solo per la posta 
> elettronica e per scrivere
> qualche documento di testo. Come lui ci sono tantissime altre persone 
> (la maggioranza)
> che non hanno il PC e l'informatica al centro del loro mondo. 
> Semplicemente svolgono
> altre attività, che so tipo operaio metalmeccanico o dirigente 
> d'azianda. Finché troveranno
> un prodotto (Windows) che gli fa fare le cose in modo sicuro e semplice, 
> credi a me, lo useranno
> anche se a pagamento.

Voglio ben dire che verrà pagato un informatico per 
risolvere i problemi che uno non è capace di affrontare! 

Altrimenti dovremmo chiedere che i meccanici lavorino gratis,
idem i medici, i dentisti e qualsiasi altro lavoratore... cavolo!

Per quanto riguarda la facilità di utilizzo ho capito che
Linux era più semplice proprio quella volta che ho provato
a far usare Windows a mio padre. Non trovava le funzioni
nelle tendine di Word e poi nelle settimane gli succedevano
una serie di cose indeterministiche che a volte erano dovute
ad ignoranza, a volte... non lo so. Insomma veniva continuamente
a chiedermi qualcosa.

Su quel computer gli ho installato allora Linux con OpenOffice
e dopo tre orette in tre pomeriggi di istruzioni su come usare
posta/wordprocessor/internet è successa la magia.

Invece di chiedermi tre cose al giorno sulle tendine di Word
mi chiedeva le cose due volte al mese e qualsiasi altra cosa
la faceva splendidamente da solo con gli ottimi programmi
di posta/internet che gli avevo presentato.

Notare che le funzioni sono veramente più facili da trovare
nelle tendine di oowriter e se so che Linux è fuori portata
per un mio cliente, allora gli installo openoffice, thunderbird, 
firefox, ecc. e pace sia. E mi pagherà questo servizio ovviamente.

Come farebbe a conoscere questi programmi splendidi,
che gli daranno sicurezza negli anni, senza di me?

> Sulla praticità ho parecchi dubbi.
> Caso pratico.
> Un tuo cliente, dietro tuo consiglio, ha accettato di installare Linux 
> su un assemblato.
> "Così i soldi che spendo li scucio solo per l'hardware e non per quel 
> baco di Winzozz".
> Bene. Siamo tutti contenti.
> Qualche tempo dopo il tizio ti richiama dicendo che non riesce a far 
> funzionare la
> periferica X, che ha preso al centro commerciale a prezzi stracciatissimi.
> Ok, vai la e tenti la configurazione. Cazzo, ti accorgi che la 
> stramaledettissima
> periferica X non è supportata da Linux. Ok. Calma. Lo dici al cliente e 
> gli spieghi
> che dovrebbe sostituire la periferica X, non supportata, con la Y che è 
> perfettamente supportata.
> Scoprite purtroppo che la periferica Y non solo il centro commerciale 
> non ce l'ha
> a disposizione ma che ha caratteristiche differenti rispetto alla X e 
> costa il doppio. Caso strano
> ma pare che quella funzione di X che Y non fa al tuo cliente serva 
> disperatamente.
> (Se ti è capitato di lavorare per qualche cliente "viziato" è una 
> situazione piuttosto comune).
> In questo caso ci sono due possibilità :
> 1) Hai un notevole "appeal" presso il cliente e riesci a convincerlo ad 
> usare la Y.
> 2) Sei appena "entrato" (con notevole difficoltà vista la crisi paurosa 
> del settore) presso
> il cliente e non godi ancora di sufficente fiducia.
> Nel secondo caso io, sicuramente da stupido, propongo al cliente, oltre 
> alla periferica Y, anche
> la migrazione a finestre. Cosa credi che farà il cliente, pensando che 
> magari
> ha in programma di acquistare anche la periferica Z? Domanda retorica, 
> se il cliente
> era abituato al plug&play di windows.

Il cliente non ha esperienza informatica per poter giudicare nel complesso.

Invece tu si. Se è un tipo di cliente che fa il tipo di cose con il tipo di
periferiche che possono essere fatte tutte felicemente con Linux, allora
procedi ed il risparmio che avrà il cliente sarà nel tempo dovuto al minor 
numero di interventi che una macchina Linux richiede.

Se invece vedi che per come la situazione si presenta si andrebbe 
incontro a mille complicazioni, allora... non installare Linux!

E poi se la differenza è solo tra una periferica che costa meno
ed una che costa di più, fagli comprare quella che costa di più,
ovviamente. Almeno questo appeal bisogna averlo anche con
i clienti nuovi. Se il professionista non è sicuro di quello che
sta facendo, allora la palla sarà sempre al cliente, che in fatto
di informatica ha ancora meno certezze. Morale: è indispensabile
tenere ben saldo il controllo della palla.

> >Mio fratello per tenere in funzione il suo sistema Windows difendendolo
> >da tutti i casini che si presentano passa ore ogni settimana. La soluzione
> >consiste tipicamente nell'installare un po' di programmi a tentativi
> >(antivirus, antispyware, antitutto,...) e poi usarli un po' a caso finchè
> >il problema non si risolve. Non mi si dica che questo è un sistema facile!
> >  
> >
> Basterebbe qualche accorgimento.
> 1) Un router invece del modem ridurrebbe notevolmente
> la possibilità di attacchi.

Mio fratello è già dietro ad un router che chiude quasi tutte le porte.

> 2) L'antivirus su Windows oramai è d'obbligo. Su linux lo diventerà
> quando e se si diffonderà.

E` certo che con l'uniformità che ausipichi tu nel mondo 
Linux i virus avranno vita mooolto più facile!  ;-P
Hai presente quella storia della diversità biologica...

> 3) Di a tuo fratello di non visitare i siti "hard".

Ah, si, questa l'avevo sentita in parrocchia...  ;-)

Ciao, Andrea




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