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Paolo Molaro lupus a debian.org
Lun 9 Maggio 2005 19:41:46 CEST


On 05/09/05 John Rebeld wrote:
> Il ragionamento su OS e freesoftware non ci impedisce
> pero' di allargarci e addentrarci  nel discorso
> sull'accesso alla cultura, al fatto che siamo studenti
> e ricercatori universitari, che i libri costano uno
> sfacelo, cosi' come i cinema, le mostre, i CD, le
> medicine, etc.
[...]
> Ci sono anche quelli che in Brasile occupano le terre
> dei grandi feudatari per poter dare, attraverso la
> condivisone collettiva di conoscenze e percorsi
> educativi di autoformazione, cibo, cultura e
> dignita'ai loro figli.
> Sono i Sem Terra, in Brasile sono unidici milioni.
> Eppure occupano le terre e sono *fuori legge*, ma noi
> siamo con loro.

Ci sono comportamenti giusti che non sono legali, questa
non e' una cosa nuova, la sappiamo da oltre duemila anni,
anche se concordo che ogni tanto fa bene ribardirla.
Ma questo non significa che tutti i comportamenti non legali
siano giusti (o intelligenti). La tua logica e' a dir
poco infantile: la lotta per la sopravvivenza ha ben poco
a che vedere con uno studente di ingegneria che si scarica
un film porno o l'ultima canzone di qualche divo momentaneo
della settimana scorsa.

> Sinceramente non abbiamo ricevuto eccessiva
> disponibilita', soprattutto nel tessuto informatico
> padovano...

Per fortuna, dico io. Associare il software libero con la gente che
'pirata' musica e software proprietario e' un'operazione
estremamente dannosa per la comunita' del software libero.
Non state 'piratando' solo quelle sanguisughe che sono le
industrie musicali e cinematografiche, i docenti dei
corsi universitari che impongono di acquistare i loro libri
(spesso malfatti), le aziende di software proprietario.
State 'piratando' anche le comunita' del software libero,
vanificando anni di educazione alla liberta'. State
favorendo quelle stesse industrie che dite di combattere,
diffondendo il loro software proprietario e contribuendo
a far considerare la comunita' del software libero una
manica di cialtroni, incapaci di costruire.

Noi il software non lo piratiamo: lo scriviamo e lo condividiamo.
Parla con un indio latinoamericano e probabilmente ti dira' che lui
preferisce coltivarsi la sua terra piuttosto che andare a rubare
i frutti al mercato. E sai perche'? Perche' cosi' e' libero.
Non sarebbe libero se fosse schiavo del dover rubare per
sopravvivere. E' una questione di dignita' personale.
Il software, la musica anche i film adesso: ognuno puo' produrli
e condividerli a basso costo. Se vi serve aiuto per produrre
la vostra cultura sono sicuro che avreste molto piu' supporto.
Se vi serve aiuto per copiare le canzonette di un gruppo
sfigato (o meno), troverete poca solidarieta'.
Dici che siete studenti e ricercatori universitari: mi
passi il link alle dispense e ai testi per preparare gli
esami di cui siete esperti, preparati e scritti da voi?
Va bene anche se adattate quelli messi a disposizione online
da alcune universita' americane, proprio per lo scopo di
migliorarli e diffonderli. Cominciate da li', da voi.

lupus

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