[PLUTO-soci] Intervista a Linux-magazine

Giulio Daprelà giulio a pluto.it
Lun 3 Lug 2006 15:23:58 CEST


Per prima cosa vi ringrazio per la collaborazione, soprattutto Simone,
che ha ritagliato un angolino del suo pochissimo tempo per rispondere
per quanto di sua competenza. Dato che dall'unione di tutte le
risposte venivano circa 1900 parole ho fatto delle aggiunte,
dettagliando meglio la parte su ILDP e dando risposte più articolate
alle domande 14 e 15.
Di seguito trovate l'intervista che verrà pubblicata sul
Linux-magazine, presumo il numero di settembre, visto che
luglio-agosto di solito è un solo numero e sarà già uscito. Vincenzo
Ciaglia, l'intervistatore, mi ha confermato che ha già inviato tutto
all'editore.

1) Salve ragazzi, grazie per aver accettato la nostra intervista.
Prima di cominciare, potete raccontarci un po' di voi, dei
vostriinteressi, del vostro lavoro e del vostro tempo libero?

Quanti terabyte abbiamo a disposizione per la risposta ? Scherzi a
parte, le persone che si riconoscono nel pluto sono molte e con
molteplici aspetti. Non tutti sono informatici di professione,
ciascuno ha la sua storia, i suoi interessi, la sua vita. Il punto in
comune è il Software Libero che sicuramente si prende una parte del
nostro tempo libero, ma che per molti è anche un idea da portare
avanti ogni giorno non solo nel tempo libero.

2) Uno dei più longevi progetti dedicati al mondo di GNU/Linux, ed in
particolar modo del Free Software, in Italia è sicuramente PLUTO.
Cos'è esattamente?

Il PLUTO, il cui nome significa, per la tipica passione informatica
alla ricorsività, PLUTO Linux/Lumen Utentibus Terrarum Orbis, è nato
come LUG nel 1992 ad opera di alcuni studenti e docenti
dell'Università degli Studi di Padova. E' un gruppo di persone che,
unito dalla passione per il Software Libero, dal 1992 realizza
progetti per favorirne lo sviluppo sul territorio italiano.
<<Principalmente con un'idea: che il Software Libero sia la scelta
giusta>> (cit. Saint) :-)
Lo sviluppo esponenziale del gruppo, corrispondente all'incremento
della diffusione e dell'utilizzo del sistema operativo libero
GNU/Linux, lo ha portato ad espandersi progressivamente oltre i
confini di Padova, a livello nazionale ed anche oltre i confini
italiani. Dall'ottobre 2001, il PLUTO, pur potendosi attualmente
definire come "progetto per la diffusione e promozione del software
libero" ha mutato la propria definizione da Linux Users Group a Free
Software Users Group, per meglio evidenziare i propri scopi sociali,
radicalmente orientati al supporto dell'intero ambito del Software
Libero e non solo ad uno specifico, per quanto importante, sistema
operativo.

3) Quali sono i suoi obiettivi presenti e futuri ? Pensate di averli
completamente raggiunti?
Posto che è molto difficile raggiungere completamente i propri
obiettivi, soprattutto quando chi contribuisce lo fa su base
volontaria e durante il proprio tempo libero, i nostri obiettivi per
il futuro sono la promozione della socializzazione all'interno del
gruppo, attraverso mini incontri e la
conseguente creazione di nuovi progetti, e il rafforzamento di quelli attivi.

4) Come è possibile darvi una mano?
Collaborare con noi è semplice: ogni nostro progetto ha una pagina web
descrittiva che illustra semplicemente come è possibile dare il
proprio contributo al nostro lavoro, a seconda delle proprie
disponibilità e capacità. Inoltre sia i coordinatori che i membri dei
vari progetti sono sempre molto disponibili a dare informazioni e
aiutare i nuovi arrivati a inserirsi. Molti di noi sono arrivati al
Pluto con poche conoscenze e tanta voglia di imparare.
Si può iniziare con poco, sicuri che la propria collaborazione sarà
portatrice di nuove conoscenze e competenze nel campo dell'informatica
libera e in molti altri: collaborare col PLUTO, insomma, è una sana
palestra per la mente! L'unica cosa che chiediamo è la buona volontà,
il resto arriva un passo per volta.

5) Uno dei vostri più famosi e apprezzati progetti è sicuramente il
Pluto Journal. Ce ne potete parlare? Quali sono i temi che affrontate
e in che modo pianificate le vostre scelte editoriali?
Il PLUTO Journal è nato nel 1995 ed ormai ha quasi undici anni. Ha una
cadenza aperiodica in quanto, come tutti i progetti del PLUTO, si basa
su contribuzioni volontarie: chi scrive o lavora per noi può
collaborare con il Journal anche una sola volta. E' ad ogni modo
presente un "nocciolo duro" di redattori che scrive i propri pezzi per
il giornale o si occupa di correggere le bozze da un anno o più.
I temi che vengono trattati sono i più disparati: l'importante è che
abbiano attinenza con l'informatica libera. Come amo spesso dire
pianificare un numero del Journal è un po' come giocare a poker:
occorre impostare il proprio "gioco" a seconda delle carte che si
hanno in mano, cioè facendo affidamento sui pezzi che vengono proposti
dai nostri collaboratori in prossimità dell'uscita di un numero. Le
scelte editoriali vengono pianificate in seno al gruppo, in maniera
democratica, utilizzando - come accade per tutti i progetti del PLUTO
- la mailing list dedicata.

6) Oltre al Pluto Journal vi occupate anche di un altro importante
progetto: ILDP ovvero l'Italian Linux Documentation Project. Come è
nata questa idea e di cosa si occupa ?

ILDP è un progetto nato, più che da un'idea, da una constatazione: in
un paese in cui l'inglese è pochissimo conosciuto la traduzione della
documentazione è fondamentale per la promozione del software libero e
la diffusione della cultura informatica. ILDP si propone di tradurre
in italiano la vasta produzione inglese di manuali, guide e tutto
quanto è pubblicato con licenza libera.
Inizialmente ILDP era semplicemente un progetto del Pluto per la
traduzione di documentazione, poi, alcuni anni fa, gli amici di TLDP
(The Linux Documentation Project: http://www.tldp.org) ci proposero di
diventare la loro "emanazione" italiana, da cui la nascita
dell'Italian Linux Documentation Project e del dominio
http://it.tldp.org, che rinvia sul sito del Pluto.
ILDP è suddiviso in sottoprogetti, per meglio gestire il lavoro. Il
progetto probabilmente più noto è quello che si occupa della
traduzione degli howto di TLDP. Ce ne sono oltre 400, e ne abbiamo
tradotti meno della metà, quindi chi vuole aiutare è il benvenuto. Un
altro progetto molto vasto e ambizioso è la traduzione delle pagine
man. Purtroppo lo spazio per parlare di tutto in modo esauriente
manca, quindi invito a dare un'occhiata alla pagina
http://www.pluto.it/ildp per accedere alla documentazione, mentre la
pagina http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ spiega come funzionano  i
progetti e come è possibile partecipare. Qui si può trovare ciò che
più si adatta al proprio tempo disponibile e alle proprie capacità.

7) Dando una veloce occhiata al vostro sito web è possibile imbattersi
in un altro interessante progetto: ReFUN. Cos'è esattamente e come è
possibile darvi una mano?

ReFUN significa recupero funzionale di calcolatori di interesse
storico, secondo certi principi e metodologie. L'idea è che recuperare
vecchi calcolatori "speciali", diversi dai soliti PC, e installarvi
sopra software libero è una attività divertente e istruttiva.
Divertente per chi è appassionato, perché si incontrano difficoltà
insolite; istruttivo perché ci si confronta con diverse CPU, diverse
architetture, scelte tecniche originali, soluzioni ingegnose. Il
laboratorio ReFUN di Padova ha la fortuna di collaborare con il museo
didattico di storia dell'informatica, che presta le proprie macchine.
Questo offre una scelta ricca di varietà che contrasta con il panorama
desolante della monocultura informatica di oggi. ReFUN considera un
valore la biodiversità informatica (siamo affezionati al termine
BiT-diversità) e cerca di promuoverla. In questa prospettiva abbiamo
promosso con il Museo e l'Università di Padova un convegno sull'uso
didattico dell'informatica storica (udis06.stat.unipd.it). Nel sito
refun.pluto.it è scritto come è possibile installare un laboratorio
ReFUN.

8) Inoltre abbiamo notato che date ampio spazio allo sviluppo del
software libero nelle scuole. In che modo diffondete la cultura del
software libero tra i ragazzi ? Accettano i vostri consigli e i vostri
suggerimenti? In quanti di loro avete trovato un reale interesse al
mondo del pinguino?

Con il progetto "Il Software Libero nella Scuola e nella Didattica" il
PLUTO collabora con altre entità per di raccogliere riferimenti e
notizie sulle e per le attività che si svolgono nelle scuole di ogni
ordine e grado nell'ambito della divulgazione e dell'utilizzo nelle
stesse del Software
Libero, inteso così come definito nel Progetto GNU. Non diffondiamo
direttamente il software libero nella scuola ma diamo supporto di
vario tipo agli operatori che lo fanno raccogliendo successi di non
poco conto, anche se spesso voler introdurre novità porta a generare
entusiasmo nei ragazzi ma anche alla necessità di doversi scontrare
con l'inerzia, la diffidenza e l'ignoranza di alcuni colleghi e delle
strutture organizzative scolastiche.

9) Quali sono le domande "tipiche" dei ragazzi o delle persone che
seguono i vostri incontri/seminari ?
Di tutti i tipi, dalle più elementari a quelle a cui non sappiamo dare
direttamente risposta. La gente si avvicina al mondo del software
libero è curiosa ed attenta. Belle persone, davvero.

10) Quali strumenti di supporto fornite ai vostri utenti (forum,
mailing list, etc) ? Dove e come è possibile iscriversi?

Lo strumento principale per partecipare alle attività del Pluto è la
mailing list. All'indirizzo http://www.pluto.it/liste.html si trova
l'elenco delle mailing list del Pluto. A seconda di cosa si desidera
fare è possibile iscriversi alla mailing list relativa. Inoltre noi
consigliamo sempre di iscriversi anche alla mailing list Pluto-soci,
perché chi partecipa alle nostre attività è automaticamente un socio
del Pluto, ed ha diritto di prendere parte anche alle nostre
discussioni relative sia all'attività del Pluto che ad altre
iniziative (dalle firme di petizioni alle discussioni su brevetti,
copyright e quant'altro). Al momento non riteniamo che il forum sia
uno strumento adatto al nostro tipo di attività, ma la comunità è
spesso sollecitata a dare pareri e idee per migliorare il sito,
renderlo più fruibile e agevolare la partecipazione alle attività.
Quello di cui ci siamo resi conto è che (fortunatamente) Linux non è
più solo un sistema operativo per "stregoni" del computer, ma si sta
diffondendo anche agli appassionati con conoscenze medie. E'
necessario, quindi, fornire loro più servizi e agevolare la loro
partecipazione alle nostre attività. Questo è stato anche uno dei
ragionamenti alla base della decisione di rifare il sito, poiché
quello vecchio ci rendeva ardua la costruzione di strumenti di
partecipazione. Il nuovo sito, online da marzo, è costruito su Drupal,
e questo rende le cose più semplici.

11) Nel corso degli anni, quali e quante, se ce ne sono mai state,
difficoltà avete incontrato per portare avanti i vostri progetti?

Ce ne sono sempre e sono sempre le stesse in genere: poca gente per
fare quello che si vorrebbe, mancanza di tempo libero e così via.
Faccio l'esempio di ILDP, che è un progetto molto ambizioso e per
questa ragione vive di difficoltà. I problemi maggiori sono
principalmente due: da un lato la partecipazione al progetto vive di
fasi alterne, e comunque non è mai elevatissima. Questo ovviamente
limita la nostra capacità di
produrre documentazione. Dall'altro c'è il problema di garantire la
qualità, fatto questo non secondario, perché una traduzione, per
essere utile, deve essere tecnicamente corretta e scritta in un buon
italiano. Non basta, quindi, conoscere il vocabolario inglese per
tradurre un documento, bisogna anche sapere scrivere in italiano.
Tutto questo lo si può imparare, chiunque constata che le proprie
traduzioni migliorano man mano che si continua a tradurre, ma ci vuole
tempo e pazienza.

12) Tutti i collaboratori del progetto hanno la possibilità di
incontrarsi. Abbiamo notato che esistono dei "Meeting". Cosa fate,
oltre che a divertirvi, in quei momenti ? Riuscite anche a coordinarvi
e pianificare altre interessanti iniziative ?

Purtroppo da qualche anno non riusciamo a trovare le risorse idonee
per organizzare un PLUTO Meeting secondo quelli che sono i nostri
canoni organizzativi. Tradizionalmente un PLUTO Meeting comprende una
serie di interventi e lezioni sull'uso del Software Libero nelle
aziende e per la produttività individuale, una serie di incontri su
temi proposti dai partecipanti ed una zona di esposizione dove le
aziende che investono in questa branca dell'informatica possono
incontrare gli utenti. E' anche un momento in cui i simpatizzanti del
PLUTO Project si ritrovano per scambiare opinioni, conoscere i
coordinatori dei progetti a cui collaborano, conoscersi di persona,
creare nuove iniziative.

13) Qual è il vostro punto di vista sullo sviluppo e la crescita,
presente e futura, del Free Software in Italia ? In che modo potremo
attivarci per rendere sempre più competitivo, a quelli proprietari,
questo nostro ormai "non nuovo" mondo?
In Italia la diffusione del software libero sta crescendo ogni anno.
Periodicamente gruppi di utenti si uniscono per formare gruppi che ne
diffondono la filosofia con spirito di sacrificio ed abnegazione.
Donare un po' del proprio tempo ad uno degli innumerevoli progetti
portati avanti nel bel Paese sarebbe davvero un bel modo per ripagare
gli altri del lavoro che ci hanno elargito, affinché ognuno di noi
possa utilizzare strumenti informatici liberi e sempre più
competitivi.

14) Purtroppo ancora esiste un certo scetticismo a passare
completamente a GNU/Linux e al Free Software. Perché secondo voi?

Purtroppo il Free Software è ancora afflitto da molti pregiudizi, che
vengono alimentati interessatamente dai produttori di software
proprietario. Potremmo elencarli uno per uno, ma non è certo ai
lettori di questa rivista che dobbiamo spiegare che sono dei falsi
miti. Il problema è che tutto questo va ad aggiungersi all'inerzia da
parte dell'utente, che si accontenta del sistema che trova
preinstallato sul proprio computer e del fatto che funziona, e ha
paura che un sistema fatto da "hacker" non sia adatto a lui, o non
abbia quelle belle interfacce fumettose che fanno tanto chic. Nessuno,
purtroppo, si preoccupa di spiegargli, ad esempio, che le uniche
innovazioni sulle interfacce grafiche negli ultimi anni sono venute
proprio dal software libero.
Inoltre sicuramente un altro grosso freno all'adozione di un sistema
GNU/Linux è dato dal fatto che i giochi vengono sempre prodotti per i
soliti noti, e questo rappresenta sicuramente un grosso disincentivo,
sopratutto per i più giovani (ma non solo! :-)), e non basta
l'esistenza di software come WINE, che sono utilizzati solo da chi a
GNU/Linux è già passato per altre ragioni.

15) Perché un utente dovrebbe passare a GNU/Linux, secondo voi?
Domanda scontata ma interessante per capire anche il vostro punto di
vista.

Per affrancarsi dalla dittatura dei produttori di software
proprietario, che vogliono blindare internet e rinchiuderci in un
recinto in cui dominano sistemi DRM che ci costringano a pagare anche
l'aria che respiriamo. Fortunatamente alcune delle argomentazioni
usate dalla comunità del Free Software sono talmente forti da aver
creato dei movimenti di opinione che hanno costretto sulla difensiva i
produttori di software proprietario. I governi non hanno più alcuna
scusa per continuare a usare i formati proprietari e pagare costose
licenze con i soldi dei contribuenti. Ormai esistono alternative
libere. Per fare un esempio Microsoft è stata costretta a creare il
formato Open XML perché Open Document minacciava di minare le
fondamenta del suo business principale. Nessuno si sarebbe mai sognato
di parlare di formati aperti senza il Free Software e l'Open Source, e
oggi saremmo tutti un po' meno liberi.
Inoltre, se i governi fossero più lungimiranti capirebbero che
l'incentivazione del Free Software è l'unica possibilità per l'Europa
di creare un'industria informatica competitiva con quella americana.
Ma qui forse pretendiamo troppo dalla classe politica!

16) In futuro quali sono i vostri piani? State progettando qualche
altra iniziativa ?
Si: una conferenza per fare incontrare i collaboratori dei progetti
portati avanti dal nostro gruppo. Ci stiamo lavorando.

17) La nostra intervista è conclusa. Un grazie di cuore anche da tutti
noi per il lavoro professionale e lodevole che svolgete ogni giorno
con le vostre iniziative. Continuate così!
Grazie a voi per lo spazio che ci avete gentilmente concesso e buon lavoro!



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