[PLUTO-help] Masterizzare audioCD da mp3

Gian Uberto Lauri saint a eng.it
Lun 20 Dic 2004 16:45:22 CET


Quoting Paolo Rodeghiero <paolo.rod a libero.it>:

> > Ma per fortuna tale perdita è piccola per cui se ascolto un MP3
> > con le cuffiette o dal computer o peggio sulle scassatissime
> > casse del mio stereo anni '80 non noto niente, ma su un
> > impianto decente produco una ciofeca.

Qui ci sono un po' di puntini da mettere sulle I, chiedo scusa.

1) La perdita non è "piccola". E' (dovrebbe essere) organizzata in modo tale
   che l'orecchio, per la sua struttura non se ne accorga. Viene usato quello
   che si chiama mascheramento in frequenza, e qui mi sa che mi sto ripetendo
   dopo un certo numero di post - speriamo non diventi una cosa periodica.
   Il mascheramento in frequenza ha origine dalla nostra fisiologia(?), ov-
   vero la membrana che è nella chiocciola - e che fa "l'analisi in frequenza"
   dei suoni - se riceve in un punto uno stimolo da una frequenza f diviene
   diviene insibile ad altre frequenze vicine ad f che non superino una certa
   soglia di intensità -che cala allontanandosi da f, se non erro in modo
   lineare. Questo appunto perché risponde una porzione finita della membrana
   e non infinitesima.

2) Le cuffiette sono un buon metodo per ascoltare la musica in quanto
   l'accoppiamento tra "trasmettitore" e "ricevitore" è buono. Ovvio che
   c'è qualità anche lì :)

> > Comunque sono solo gusti personali.
>
> Si esatto, sono mp3 fatti "da me" ad alta qualità ...

Verissimo, ognuno ha il _suo_ orecchio.

Ed altrettanto vero che ci sono tipi di musica che si prestano più di
altri a questo tipo di compressioni e, se non ricordo male, pezzi
"patologici" che sarebbero la gioia della SIAE in quanto riescono malissimo
con certi tipi di compressioni.

Quanto a definire una qualità assoluta...

Quando ero in tesi mi capitò di parlare con un ricercatore (Rocchesso se non
ricordo male) che ora è o dovrebbe essere a Verona.

Mi disse che aveva lavorato alla sintesi del suono di un violino tramite
modelli fisici. La potenza dell'errore tra il suono che creava lui e quello
di un vero violino era molto bassa e lui era assai contento.

Venne il musicista del gruppo ad ascoltare i risultati e commentò "ma che
bella chitarra elettrica!"

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