[PLUTO-help] Una domanda?

f_sophia f_sophia a libero.it
Mar 6 Set 2005 00:15:22 CEST


Ciao "Cubo Aula"

> [...] ogni volta che ho riutilizzato del codice
> quasi sempre ne ho cambiato magari il 30%, questo vuol dire che al 70%
> mi sono avvantaggiato del lavoro altrui... 

Spero che non ne abbia fatto un'applicazione proprietaria. :-)
Scherzi a parte, lavorando con la GPL e' lecito (purche' si rilasci nuovamente 
sotto GPL) avvantaggiarsi del lavoro altrui. Questo favorisce il PROGRESSO di 
tutta la Comunita' (non solo del software libero... ma di ogni utilizzatore 
di computer).
Questo e' la RICCHEZZA della GPL e l'importanza del software libero.
Se qualcuno vuole riutilizzare del codice... la GPL lo rende non solo 
attivita' lecita ma anche un bene di tutti :-)
Il semplice "avvantaggiarsi economicamente" e' un falso problema. La GPL 
stessa, infatti, ammette la vendita di prodotti derivati (in teoria si paga 
il lavoro aggiuntivo) da altrui codice... purche' si rispetti la proprieta' 
intellettuale (anche se gratuita) e la condivisione del proprio sapere.
Un esempio: Wine (per motivi tecnici Less GPL) e Cross-Over Office.
Quindi il "crimine" non è solo appropriarsi di un opera d'ingegno, 
"vaporizzando" il nome di chi ha lavorato prima [il che è un FURTO], ma 
soprattutto e' negare alla Comunita' l'equo scambio di risorse.

> si può obbligare dal punto di vista giuridico uno sviluppatore a
> rilasciare il codice per un confronto? soprattutto se si parla di
> grandi software-house con un fottio di avvocati?

Si... per quanto ne so, si puo' obbligare una ditta a fornire i sorgenti (a 
patto di avere POCHI avvocati ma BUONI... e la Free-Software Foundation ne 
ha) in tribunale. Ovviamente la software-house interessata puo' chiedere che 
gli esperti incaricati del vaglio firmino una clausola di segretezza. 
Comunque questa procedura e' stata utilizzata  anche in eventualita' piu' 
pacifiche... ad esempio per gare d'appalto che vedevano contrapposti prodotti 
Open-Source e Proprietari.

Gianluca ha scritto:
> E' capitato ad un mio amico: disassembleando un codice proprietario
> per la soluzione di un problema che lui aveva risolto in maniera
> brillante, fornendo codice in GPL, ha trovato lo stesso assembly,
> risalendo anche alla versione che era stata copiata: ha scritto
> una bella lettera all'autore in cui, in maniera molto ironica,
> lo informava che il codice che aveva preso era ormai sorpassato
> dalla nuova versione, e che se voleva restare aggiornato
> doveva aggiornarlo :-)

Questo mette in luce un'altro aspetto spinoso.
"Disassemblare" e' un'attivita' non lecita (e in alcuni paesi Illegale) se 
compiuta su software proprietario... tuttavia se non si fa, non e' possibile 
accertarsi della frode.
Ho buone ragioni per credere, pero', che l'amico di Gianluca sia andato a 
"colpo sicuro".
In effetti... quando il problema da risolvere e' arduo, certi comportamenti 
del "codice assemblato" risultano sempre piuttosto familiari al suo "papa'" . 
Per intenderci... e' come riconoscere la propria auto (che e' un prodotto di 
serie) quando imbrocca il vialetto di casa... dal rumore... che e' UNICO 
anche se i pezzi e l'assemblaggio sono uguali per tutti.
Buona idea la lettera e il "suggerimento".
In fondo e' inutile infognarsi in cause legali... quando la soluzione e' stata 
resa pubblica ed e' ampiamente utilizzata... almeno finche' la liberta' di 
produrre software aperto verra' garantita.
Purtroppo la brevettabilita' del software (cosi' come e' stata proposta) 
POTREBBE  trasformare una proprieta' intellettuale "rubata" e poi 
brevettata... in una beffa terribile per tutta la comunita' che ha 
contribuito al suo sviluppo (leggi: l'hai creata... ma non puoi piu' 
utilizzarla... se non paghi il "ladro"! ).

Un saluto a tutti.

F_Sophia




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