[PLUTO-help] Una domanda?

Cubo Aula Info ilfigliodellaparolaavuoto a gmail.com
Mar 6 Set 2005 19:00:49 CEST


Grazie per le risposte, 
in effetti mi è sembrato di capire che riconoscere un furto di codice
non è poi così facile, non so se proprio tutti quelli che lavorano
come programmatori sanno disassemblare e andare ad analizzare un buon
numero di righe di codice in assembler, per utilizzare il tuo paragone
potrei dire che non riesco a distinguere il rumore della mia auto da
quella del mio vicino :-)
Il perchè poi non sia legale disassemblare un programma mi resta
inconcepibile, ma non è importante....

Grazie ancora,
Cubo

Il 06/09/05, f_sophia<f_sophia a libero.it> ha scritto:
> Ciao "Cubo Aula"
> 
> > [...] ogni volta che ho riutilizzato del codice
> > quasi sempre ne ho cambiato magari il 30%, questo vuol dire che al 70%
> > mi sono avvantaggiato del lavoro altrui...
> 
> Spero che non ne abbia fatto un'applicazione proprietaria. :-)
> Scherzi a parte, lavorando con la GPL e' lecito (purche' si rilasci nuovamente
> sotto GPL) avvantaggiarsi del lavoro altrui. Questo favorisce il PROGRESSO di
> tutta la Comunita' (non solo del software libero... ma di ogni utilizzatore
> di computer).
> Questo e' la RICCHEZZA della GPL e l'importanza del software libero.
> Se qualcuno vuole riutilizzare del codice... la GPL lo rende non solo
> attivita' lecita ma anche un bene di tutti :-)
> Il semplice "avvantaggiarsi economicamente" e' un falso problema. La GPL
> stessa, infatti, ammette la vendita di prodotti derivati (in teoria si paga
> il lavoro aggiuntivo) da altrui codice... purche' si rispetti la proprieta'
> intellettuale (anche se gratuita) e la condivisione del proprio sapere.
> Un esempio: Wine (per motivi tecnici Less GPL) e Cross-Over Office.
> Quindi il "crimine" non è solo appropriarsi di un opera d'ingegno,
> "vaporizzando" il nome di chi ha lavorato prima [il che è un FURTO], ma
> soprattutto e' negare alla Comunita' l'equo scambio di risorse.
> 
> > si può obbligare dal punto di vista giuridico uno sviluppatore a
> > rilasciare il codice per un confronto? soprattutto se si parla di
> > grandi software-house con un fottio di avvocati?
> 
> Si... per quanto ne so, si puo' obbligare una ditta a fornire i sorgenti (a
> patto di avere POCHI avvocati ma BUONI... e la Free-Software Foundation ne
> ha) in tribunale. Ovviamente la software-house interessata puo' chiedere che
> gli esperti incaricati del vaglio firmino una clausola di segretezza.
> Comunque questa procedura e' stata utilizzata  anche in eventualita' piu'
> pacifiche... ad esempio per gare d'appalto che vedevano contrapposti prodotti
> Open-Source e Proprietari.
> 
> Gianluca ha scritto:
> > E' capitato ad un mio amico: disassembleando un codice proprietario
> > per la soluzione di un problema che lui aveva risolto in maniera
> > brillante, fornendo codice in GPL, ha trovato lo stesso assembly,
> > risalendo anche alla versione che era stata copiata: ha scritto
> > una bella lettera all'autore in cui, in maniera molto ironica,
> > lo informava che il codice che aveva preso era ormai sorpassato
> > dalla nuova versione, e che se voleva restare aggiornato
> > doveva aggiornarlo :-)
> 
> Questo mette in luce un'altro aspetto spinoso.
> "Disassemblare" e' un'attivita' non lecita (e in alcuni paesi Illegale) se
> compiuta su software proprietario... tuttavia se non si fa, non e' possibile
> accertarsi della frode.
> Ho buone ragioni per credere, pero', che l'amico di Gianluca sia andato a
> "colpo sicuro".
> In effetti... quando il problema da risolvere e' arduo, certi comportamenti
> del "codice assemblato" risultano sempre piuttosto familiari al suo "papa'" .
> Per intenderci... e' come riconoscere la propria auto (che e' un prodotto di
> serie) quando imbrocca il vialetto di casa... dal rumore... che e' UNICO
> anche se i pezzi e l'assemblaggio sono uguali per tutti.
> Buona idea la lettera e il "suggerimento".
> In fondo e' inutile infognarsi in cause legali... quando la soluzione e' stata
> resa pubblica ed e' ampiamente utilizzata... almeno finche' la liberta' di
> produrre software aperto verra' garantita.
> Purtroppo la brevettabilita' del software (cosi' come e' stata proposta)
> POTREBBE  trasformare una proprieta' intellettuale "rubata" e poi
> brevettata... in una beffa terribile per tutta la comunita' che ha
> contribuito al suo sviluppo (leggi: l'hai creata... ma non puoi piu'
> utilizzarla... se non paghi il "ladro"! ).
> 
> Un saluto a tutti.
> 
> F_Sophia
> 
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