[PLUTO-ildp] Sull'italianizzazione dei termini (nel particolare "daemon").

Lorenzo Vaina work a vaina.it
Sab 26 Apr 2008 12:32:50 CEST


Alle 12:00, sabato 26 aprile 2008, pluto-ildp-request a lists.pluto.it ha 
scritto:
> Poiché secondo me "demone", cié un diavoletto che esegue
> delle azioni in maniera nascosta, rende bene l'idea, io
> sarei dell'idea di lasciarlo così in italiano
> (indipendentemente dall'etimologia).

Riguardo alla particolare occasione di discussione, cioè la parola "daemon", 
credo che ambedue le tendenze siano valide. Bisogna considerare che né 
l'originale né la traduzione saranno utili a chi non conosca il significato e 
la funzione dei demoni in Linux, che andranno comunque spiegati. Si noti 
anche che io nel periodo precedente ho usato la versione italianizzata 
soltanto in funzione del contesto, che essendo prettamente discorsivo, 
avrebbe fatto sembrare pedante il termine originale, avvertito come tecnico. 
Viceversa forse in una discussione tecnica i termini originali, che siano 
parole straniere o acronimi, suonano molto adeguati. 
Anche entrando in un merito più generale ribadirei la validità di ambedue le 
soluzioni; ferma restando la tendenza ad avvalersi per quanto possibile dei 
vocaboli disponibili nella lingua che si sta usando, quindi nel nostro caso 
l'italiano, è sicuramente delegato alla sensibilità dell'autore l'uso di una 
parola o dell'altra, se lo stile, il contesto e in special modo la chiarezza 
dell'esposizione non ne sono offesi. 
In conclusione, qualunque scelta l'autore faccia in merito, la reputerei 
appunto una scelta e non un errore. Viceversa considero sbagliato usare 
parole straniere al posto di quelle omologhe italiane, quando queste ultime 
esistono e sono la perfetta chiara traduzione delle prime; l'uso della parola 
straniera storpiata nel goffo tentativo di adeguarla alla sintassi italiana è 
evidentemente un'aggravante di questo errore.



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