[PLUTO-ildp] Sull'italianizzazione dei termini (nel particolare"daemon").
Antonio Colombo
azc100 a gmail.com
Lun 28 Apr 2008 16:22:30 CEST
Salute a tutti,
vorrei inserirmi sulla traduzione di "daemon". Da una
parte sono andato a pescare un "classico", Maurice J.
Bach, The Design of the Unix Operating System. Il
libro dice a p. 238 (traduzione mia):
I processi nel sistema Unix sono o processi utente o
processi "daemon" o processi del kernel. La maggior
parte dei processi sono processi utente, associati con
utenti collegati tramite terminale. I processi "daemon"
non sono associati con utenti particolari, ma svolgono
funzioni a livello del sistema intero, come
l'amministrazione e il controlli di reti, l'esecuzione
di attività a tempi prestabiliti, la gestione di
stampanti, e così via. "Init" può far partire processi
"daemon" che esistono per tutto il tempo di attività
del sistema, oppure, occasionalmente, questi processi
possono essere fatti partire da utenti. Essi sono
simili a processi utente in quanto funzionano in
modalità utente e devono effettuare chiamate a sistema
("system calls") per accedere a servizi di sistema.
(...)
A fronte di quanto sopra, io lascerei "daemon" non
tradotto.
D'altro canto, la stessa "realtà" a livello di
mainframe ha un nome (naturalmente differente):
"started task" (letteralmente "compito innescato"), che
si potrebbe tradurre come "processo di servizio".
Quindi, "processo di servizio" potrebbe andare bene
come traduzione di "daemon". In ambito Windows si parla
invece di programmi TSR (Terminate and Stay Resident).
Il termine descrive il fenomeno, ma non mi pare ci
aiuti per il nostro problema.
Ciao, a tutti, Antonio
--
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