[PLUTO-ildp] Sull'italianizzazione dei termini

Giuseppe Briotti g.briotti a mclink.it
Mar 29 Apr 2008 09:26:43 CEST


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> Date: Mon, 28 Apr 2008 23:40:27 +0200
> From: Hugh Hartmann <hhartmann a fastwebnet.it>
> To: Italian Linux Documentation Project <pluto-ildp a lists.pluto.it>
> Subject: Re: [PLUTO-ildp] Sull'italianizzazione dei termini 	(nel	particolare"daemon").
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> Lo so bene che ormai il termine "demone" è entrato nel linguaggio
> comune, ma ci tenevo far notare che esiste anche l'altra possibilità,
> cioè "daemon" ...  dato che "demone" può assumere perlomeno due
> significati nella lingua italiana, per non creare fraintendimenti, 
> nelle mie traduzioni lo lascerò in inglese essendo l'acronimo di Disk 
> And Execution MONitor, termine assai "tecnico" che ha un solo significato.

Per una volta non sono d'accordo con te Hugh... io la sapevo diversa: *prima*
hanno usato la parola daemon (ricordavo anche io la faccenda del demone di 
Maxwell) e *dopo* hanno creato l'acronimo... cosa che peraltro gli americani
fanno piuttosto spesso...

Continuo a non capire perché, visto che "demone" è già entrato nel linguaggio
tecnico comune, non si possa utilizzare demone... non capisco casi come "font",
ma li accetto perché sono diventati un termine tecnico "de facto" ed ora che
il termine analogo italiano è anch'esso uno standard "de facto" lo sostituiamo
con quello inglese?

G.

--

Giuseppe Briotti
g.briotti a mclink.it

"Alme Sol, curru nitido diem qui 
promis et celas aliusque et idem 
nasceris, possis nihil urbe Roma 
visere maius."
                        (Orazio)







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