[PLUTO-ildp] Traduzione (secondo step...)
Hugh Hartmann
hhartmann a fastwebnet.it
Ven 7 Mar 2008 12:55:40 CET
Ciao Giulio,
e un saluto "convincente" si dirama a tutti i partecipanti alla lista
... :-))
Giulio Daprelà wrote:
[...]
> Sinceramente anche io mi aspettavo che mi dicessero che embedded non
> si traduce, e invece sono stato sonoramente smentito. TUTTI quelli
> che hanno partecipato alla discussione nella lista del Translation
> Project concordano nel tradurre il termine con "incorporato" o
> "integrato". E' stata citata anche una conferenza a Trento in cui
> Alessandro Rubini (non esattamente l'ultimo arrivato) ha invitato a
> tradurre questo termine perché la traduzione in italiano esiste.
Scusa Giulio, stimo moltissimo Alessandro Rubini, e considero importanti
le sue considerazioni, e anche quelle del Traslation Project, però credo
che sia comunque importante essere liberi di scegliere di tradurre o
meno una parola senza imposizioni o condizionamenti da parte di nessuno
anche se autorevole .... :-)
Come avevo accennato anche la parola emdedded, negli ambienti "tecnici"
sia ormai di uso comune e molto più "comprensibile" della sua traduzione
in Italiano. Non discuto sul fatto che si possa tradurre e sulla
validità della sua traduzione, come ho già fatto notare in precedenza,
ma mi avvalgo dei testi tecnici, a livello universitario e diversi amici
che lavorano in questo campo i quali si sono messi a ridere pensando
alla traduzione di questa parola ... :-))
In ogni caso se la maggioranza decide per la traduzione di questo
termine non posso che essere d'accordo, però credo che in casi come
questi sia alquanto doveroso anche consultare testi, riviste e
quant'altro di pubblicato e non solo ascoltare alcune persone, anche se
autorevoli... naturalmente questo è solo un mio punto di vista, non
vuole essere offensivo verso nessuno, solo, ci tenevo ribadire alcuni
aspetti riguardo la libertà di scelta nella traduzione ... :-))
> Non dobbiamo fare come i francesi che traducono ogni cosa cadendo
> spesso nel ridicolo, ma concordo nel sostenere che se esiste una
> traduzione a un termine che renda l'idea è bene usarla. In questo caso
> ho visto che tutti concordano nel dire che embedded ha una traduzione
> e che questa va usata.
Invece la "tendenza" in questi ultimi anni mi sembra proprio che vada in
questa direzione, cioè quella di "italianizzare" ogni cosa, tradurre
anche ciò che sarebbe più comprensibile se rimanesse non tradotto.
Naturalmente la mia formazione è alquanto tecnica e quindi sono
naturalmente di parte, ma mi sembra che questo progetto tratti proprio
di testi "tecnici" su Linux e ogni aspetto ad esso inerente, ergo, per
quanto sia incline a cercare delle traduzioni sempre più esaustive in
italiano, trovo che certi termini siano ormai nella "genetica" di chi
opera in questo settore ... :-))
> Alcuni termini, come "mouse", sono entrati ormai nell'uso comune e
> tradurli sarebbe controproducente. Nessuno si azzarderebbe (uscendo
> dall'ambito informatico) a parlare di "pallacorda", anche se sarebbe
> la traduzione italiana corretta di "tennis"
>
Beh, basta vedere la parola bug, quante discussioni ha prodotto e poi
come sia usata ora .... non ditemi che "baco" rende l'idea di bug vero?
Forse dovremo un po' riflettere su queste cose e non essere avventati a
tradurre tutto ciò che ci capita sotto gli occhi ... :-))
Naturalmente è solo un mio punto di vista ... :-))
Au Revoir
Hugh Hartmann
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