[PLUTO-ildp] La professione di traduttore di software
Giuseppe Briotti
g.briotti a gmail.com
Lun 25 Maggio 2009 15:42:02 CEST
2009/5/25 Giulio Daprelà <giulio a pluto.it>
> 2009/5/25 Giuseppe Briotti <g.briotti a gmail.com>
>
> >
> > Interessante... c'è anche il link al problema del paragrafo... :-)
> > Ma quello che è spettacolare è l'islandese computer=profeta di numeri!!!!
> >
>
> Succede quando si vuole localizzare a tutti i costi, e si finisce per
> ottenere una terminologia spesso ridicola. Se a un francese parli di byte
> aspettati che non ti capisca, perché loro dicono "octet", ugualmente se gli
> parli di software, perché lo chiamano logiciel, o progiciel (lì non ho mai
> capito la differenza, e non la sanno nemmeno loro). E il mouse? Beh,
> ovviamente quello lo chiamano "souris", ovvero topo. Per fortuna non
> l'abbiamo tradotto in italiano, sennò potremmo immaginare quanti lo
> declinerebbero al femminile!!!
>
> --
> Giulio
>
Vero, però è anche vero che gli anglofoni non trovano assurdo chiamare
le stesse cose "topo" e "parola d'ordine"... io credo sia solo un problema
di debolezza culturale :-)
Se il "mouse" lo avessimo inventato noi e lo avessimo chiamato "topo", credi
che gli americani lo avrebbero chiamato "topo" o "mouse"? E se per lo stesso
motivo non avessimo potuto mutuare "password"? Cosa avremmo usato?
"Parola chiave"? "Parola d'ordine"? E gli inglesi/americani secondo te
avrebbero avuto problemi ad usare il loro corrispettivo inglese "password"?
:-)
Noi tendiamo a cedere elementi della nostra cultura... guarda in quanti
ormai
utilizzano i termini "settaggi" e "settare"... invece di "configurazioni",
"parametri
(di configurazione)" o "impostazioni" e verbi relativi...
Tempo qualche anno ed il lavoro dell'ILDP sarà totalmente inutile...
parleremo
tutti angliano o italiese :-D
G.
--
Giuseppe Briotti
g.briotti a gmail.com
"Alme Sol, curru nitido diem qui
promis et celas aliusque et idem
nasceris, possis nihil urbe Roma
visere maius."
(Orazio)
Maggiori informazioni sulla lista
pluto-ildp