[PLUTO-ildp] Aggiornamento della man page di su
Silvano Sallese
sva.wally a libero.it
Gio 27 Dic 2012 20:23:31 CET
Il giorno 27/dic/2012, alle ore 18.10, Hugh Hartmann ha scritto:
> Ciao Silvano,
> e un saluto "partecipativo" si dirama a tutti gli user della lista ... :-)
>
Ciao a tutti gli ascoltatori :-)
>> Si potrebbe suddividere il lavoro e velocizzare le cose: molto utile in questa fase.
>
> Bien, ogni uno è libero di usare il sistema con cui si trova più a suo agio, poi se c'è un lavoro collaborativo piuttosto corposo tipo una guida o tutorial e si è tutti d'accordo, si può spezzettare il file in diversi file .po e ogni user può incaricarsi di tradurne uno, poi, quando tradotti e revisionati, si possono ricomporre nel file di origine et voilà e il gioco è fatto ... :-)
>
Io, comunque, la vedo bene - la suddivisione del lavoro di traduzione - applicata in generale (anche ad howto; con le dovute eccezioni, ovviamente), perché in questo modo la traduzione diventa coinvolgente e magari anche un modo per mantenere il contatto con i nuovi arrivati, che così non si ritrovano con un intero documento tra le mani dopo essersi accorti, magari, di aver sottovalutato la cosa e perdere tutto il lavoro fatto fino a quel punto.
>> Non è una questione di trovarsi soggettivamente meglio o peggio con questo o quel formato; da un mio punto di vista ovviamente.
>
> Si, certo, è soprattutto una questione di abitudini acquisite ... personalmente mi trovo bene con entrambi i sistemi ma riconosco che, almeno per testi particolarmente voluminosi, usare i po relativi sia un evidente vantaggio.
>
A me è indifferente mettere le mani su questo o quel formato, ma adottarne uno per la suddivisione in parti per i lavori collaborativi permetterebbe la stesura di una procedura unica (o guida) per sopravvivere alle conversioni e al processo di traduzione (molto utile per i nuovi arrivati), e senza demandare al singolo traduttore il lavoro di conversione con evidenti problemi di compatibilità o altro che potrebbero sorgere. O, per lo meno, ridurli al minimo (problemi che potrebbero sorgere anche mettendo direttamente mano al codice sorgente sgml).
Il formato .po mi è parso ben supportato al riguardo, ma non per questo è l'unica soluzione valida.
In questo modo, il traduttore non deve far altro che mettere mano alla propria parte di documento concentrandosi esclusivamente sul testo, senza particolari attenzioni a parti di codice che se intaccati potrebbero causare non pochi grattacapi a chi converte.
Ok, ora la pianto, ché divento tedioso.
> Sai, dopo anni che uso sgml e che sono sempre stato "affascinato" dai i suoi "tag", dal linguaggio stesso che mi ha portato a trasformare diversa documentazione da puro txt in sgml, è chiaro che l'uso massivo dei file .po non è, secondo la mia esperienza, da preferire.
>
L'sgml è indubbiamente affascinante.
> Sono un po' "anziano" legato alle tradizioni dell'sgml (ops!, traduzioni! ... :-))
>
Viva le traduizioni! :-)
> Sarebbe utile sentire anche il parere degli altri users in merito a questo argomento ....
>
Magari!
Ciao,
Silvano
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