[PLUTO-Journal] Sono tornato : )

Simone Stevanin simone a pluto.it
Mer 14 Set 2005 12:00:10 CEST


Alle 11:06, mercoledì 14 settembre 2005, rudigiacomini a inwind.it ha scritto:

> la mia proposta era (a meno che qualcuno non abbia già un quadro chiaro) di
> fare un appello dei presenti attivi (al di là di contare semplicemente
> quelli che compaiono fra gli autori degli ultimi numeri) questo proprio per
> definire di quali forze può disporre il PJ. 

Non so se l'hai notato ma i presenti attivi sono quelli che rispondono alle 
mail e scrivono articoli : )

<<Nel giornale non c'è niente di predefinito: il giornale è aperiodico e si 
basa sul contributo di volontari, sia per la realizzazione dei pezzi che per 
la correzione delle bozze. Non lo pensiamo prima, non è possibile: è un po' 
come giocare a poker...si deve impostare la tattica di gioco in base alla 
carte – gli articoli - che si hanno. Naturalmente c'è un “nocciolo duro” di 
collaboratori, ma spesso c'è un via vai di persone che possono limitare il 
lavoro con il nostro progetto (il PLUTO Journal è uno dei progetti del PLUTO) 
anche a un solo articolo o a una sola correzione>>.

E' parte di una intervista che ho rilasciato tempo fa che descrive 
sinteticamente l'organizzazione del giornale.

Ma sono cose che già sai.

Ne va da se che la conta delle forze che si hanno a disposizione non si può 
fare come in una vera redazione, dove le unità a disposizione sono i 
giornalisti assunti dalla testata. Chi da la disponibilità oggi potrebbe non 
esserci domani. Viceversa, chi non c'è oggi potrebbe esserci da domani.
E, ricordiamocelo, la disponibilità è sempre subordinata all'avere tempo 
libero da dedicare al progetto, per cui è variabile nel tempo.

> Non si tratta di una presa 
> d'impegno da parte di ciascuno (si sa che tutti collaborano volontariamente
> e nel tempo a disposizione) ma di cercare di organizzare in maniera
> organica la collaborazione...

E come faresti, di grazia? : )

> di nuovo banalizzando quando termino un 
> articolo chiedo in lista a chi lo devo inviare e banalmente mi e successo
> di sbagliare mandando attraverso la lista alla persona che aveva dato
> disponibilita

Errare è umano : )

> può essere sensato mandare una mail ai corettori 
> direttamente chiedendo chi ha disponibilità.

Così non faresti vedere che il lavoro per l'uscita del giornale sta andando 
avanti. Occorre portare avanti tutto il lavoro lista (le comunicazioni), in 
modo che ci sia la percezione di quel che succede e si possano incuriosire 
gli iscritti quiescenti, portarli a decidere di collaborare. Se facessimo 
tutto di nascosto le persone penserebbero che non ci sono lavori in corso e 
sarebbero portate ad andarsene. 

Quel che non si vede non esiste.

> ...altro esempio banale, una 
> volta c'era un responsabile per ogni sezione che si occupava di una
> revisione della sezione oggi non so più qual'è la situazione effettiva, ma
> mi pare sia sia perso questo schema. 

Si sono persi alcuni assidui collaboratori ed abbiamo dovuto abbandonare lo 
schema.
Ogni sezione aveva un responsabile ed almeno un articolista alle sue 
dipendenze, adesso non più.
Al momento, non so se ve ne stiate rendendo conto, facciamo fatica ad avere 
articolisti che a loro volta faticano molto a trovare tempo libero per 
scrivere gli articoli. 

> So che sono banalità ma penso che se 
> ho delle difficoltà ad individuare le persone giuste forse la cosa potrebbe
> essere diffusa e questo tipo di difficoltà potrebbe essere concausa
> nell'allungarsi dei tempi fra un numero e l'altro...

Un giornale esce quando ci sono gli articoli, semplicemente. Ovviamente se 
ogni volta ci sono delle proroghe perché alla scadenza non c'è che il venti 
per cento degli articoli promessi i tempi si allungano. In tutte le cose 
portate avanti da volontari la situazione è la stessa ed è giusto che sia 
così. 

Ovviamente quando i volontari sono molti  la discontinuità viene a sentirsi 
meno.

Non è questo il nostro caso, purtroppo.

Ciao!

S. 



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