[Pluto-meeting] Basta! Scrivete troppo! : )
joke@lettere.unipd.it
joke@lettere.unipd.it
Thu, 26 Apr 2001 13:44:13 +0200
On Tue, Apr 24, 2001 at 06:41:02PM +0200, Daniele Medri wrote:
[...]
> <rant>
> Per me il Pluto ora è un LUG.. (sempre chè non si possa dire ERA)
> abbastanza latitante e non bene definito nella propria natura. Ha
> avuto un grande ruolo nel passato.. ma ora? La scena italiana è
> cambiata.. esistono riviste, siti web che parlano/sparlano di
> software libero e Linux (a volte molti improvvisano).. e ci sono
> molti utenti e relativi LUG locali che si muovono con relativa
> semplicità formando associazioni ed interagendo rapidamente e senza
> limiti territoriali con le entità comunali/regionali. Proprio sulla
> considerazione sopra esposta non credo sia produttivo e reale
> spingere per un "Pluto LUG" quanto per un meeting che metta in
> comune accordo tutti a prescindere da-chi e da-che-cosa. Se così non
> fosse possibile si punterà alla triplice rassegna avvenuta l'anno
> scorso, del tutto ammessa anche se disgregata.
Ciao Daniele,
posso essere daccordo con le tue considerazioni sulla relativa
inattivita' del pluto e sul fatto che esso sia un lug. Non vedo pero'
come queste considerazioni creino dei problemi alla realizzazione di
un meeting 'unificato'. Dire che il meeting e' organizzato dalle
seguenti realta': pinco, pallino, etc. Non mi e' mai sembrato
limitante o 'anormale'. Con questo ovviamente non sto dicendo che a te
lo siano sembrate :)
> La disgregazione è poi una nota reale e va considerata nella visione
> generale: come è possibile organizzare una cosa fatta bene sulla
> base di una collaborazione remota/virtuale come è lo strumento che
> utilizziamo per comunicare?
Il tipo di strumento, o per meglio dire, di comunicazione che ci
unisce si e' dimostrata ampiamente capace di generare progetti gestiti
professionalmente ed efficienti quando sia stata utilizzata da persone
capaci.
> Organizzare una cosa fatta bene richiede volontà-integrazione e
> sopratutto soldi.
Generalizzerei la prima: richiede volonta' ed aggiungerei
professionalita' unita ad una forte dedizione al far bene, nel suo
piu' ampio significato. Per quanto riguarda i soldi, essi non sono
altro che uno strumento necessario, garantito pero' dalle doti umane
appena sottolineate. Eistono ditte che con 100 Ml di $ hanno saputo
resistere un ano e mezzo in uno dei mercati piu' forenti mai visti e
poi sono miseramente fallite. Il successo e' generato sempre, ed ogni
fatto storico lo dimostra, da due fattori: menti preparate ed un
pizzico di fortuna o fattore X non distruttivo come spesso viene
chiamato ;) I soldi sono un effetto di queste premesse.
> Doveva arrivare una società americana in italia per fare un meeting
> come il Linux-Expò e dimostrare quanto i "locali" fossero dei
> "vecchietti riuniti al bar che parlano di calcio e profetizzano
> risultati migliori se fossero loro gli allenatori.
Non crdo sia possibile mettere sullo stesso piano un gruppo di
associazioni volontarie ed una societa' dedita al business
dell'organizzazione di meeting internazionali facente parte di una
struttura con 9.000 dipendenti ed attiva sin dal 1964. Differiscono
negli scopi, negli strumenti e nei mezzi.
Io comincerei dal metterci daccordo sugli scopi: cosa vogliamo
ottenere? Proseguirei poi sui mezzi: Cosa siamo capaci di fare bene
(in modo professionale)? Per finire sugli strumenti: Cosa possiamo
utilizzare per realizzare gli scopi attraverso i mezzi?
Non e' da escludere che la maggior parte di noi voglia rimanere al
livello degli amici che si incontrano al bar, parlano di passioni
comuni, si divertono e tornano a casa rilassati e contenti. Anche in
questo caso ci sono scopi, mezzie strumenti ;)
Scusate per il papiro,
joke