[PLUTO-soci] Il PLUTO e il Software Libero: spazio a tutte le idee.
Simone Stevanin
simone a pluto.it
Gio 14 Ott 2004 22:41:04 CEST
Ciao,
e' il caso che il PLUTO Padova tenga una serata su "Unattended"? Alcuni
pensano di si, altri pensano di no. Le motivazioni sono varie. Chi ha
ragione? Tutti e nessuno. Come per ogni cosa di questo mondo ci sono idee
differenti ed ognuna ha diritto di trovare spazio per essere espressa e
rappresentata. Posto che *tutti* siamo per la promozione del software libero
occorre tenere presente che, come succede all'interno di una formazione
politica, anche nel nostro gruppo ci sono correnti di pensiero, che formano
il grande fiume che e' il motore del nostro operare, il nostro agire
d'insieme.
Non mi ha disturbato leggere opinioni discordi, anzi, l'ho molto apprezzato.
Non mi ha fatto piacere che il confronto tra chi la pensa in un modo e chi la
pensa in maniera differente abbia generato tensioni tali da pensare ad una
spaccatura, al fatto che "la faccenda non finira' qui", alla mancata lettura
della posta per non avere a che fare con decisioni che potrebbero essere
contrarie ai propri convincimenti.
Ci sono gli "integralisti", c'e' chi e' per la mediazione tra il mondo del
software libero e quello del software proprietario, c'e' chi chiude un occhio
o forse tutti e due e non ha problemi se i due mondi, libero e non libero,
vanno a braccetto, anche se qualche volta si genera confusione.
Credo che un gruppo di "duri e puri" non abbia senso di esistere, cosi' come
non l'avrebbe uno di libertini a tutti i costi.
Per andare avanti, cosa che credo interessi non poco a tutti coloro che
partecipano piu' o meno attivamente alle nostre attivita', occorre la
convivenza di opinioni e di intenti. Essere irremovibili non porta da nessuna
parte, distrugge tutto e tutti. Vogliamo distruggere dodici anni di lavoro e
di convivenza?
Non credo proprio.
Vivere assieme all'interno di un gruppo significa accettare le idee degli
altri e pensare che nel campo delle opinioni non esistono posizioni nette ma
ampi gradi di sfumatura.
Per usare una metafora: quello che io vedo blu per altri potrebbe essere
tendente all'azzurro, per altri ancora potrebbe virare verso il nero. Non ci
sono problemi se le cose vanno cosi', e' tutto nella norma; sono comunque
gradazioni del blu, colore per la promozione del quale noi lavoriamo. Se
qualcuno dovesse vederlo di colore giallo, beh, significherebbe che e'
daltonico e dovrebbe pensare che non ci sono poi molti motivi per continuare
a far parte di un gruppo che la pensa cosi' diversamente da lui.
Credo che, ritornando ad esempi concreti, i problemi con le serate a tema
potrebbero nascere se si proponesse come argomento.....Photoshop, che col
software libero non ha proprio nulla a che fare. Con Unattended siamo ancora
nella norma, anche se borderline (alcuni potrebbero non pensarla cosi',
l'abbiamo capito!), all'interno di cio' che e' lecito ma che puo' non essere
accettato da tutti.
Come decidere in maniera corretta quali siano gli argomenti da trattare oppure
no nelle serate a tema? A mio avviso, come succede(va) nei PLUTO Meeting,
occorre creare un comitato tecnico, composto da due gruppi di X membri di
opinioni simili (composto da "integralisti" e "moderati"), "coordinati" da un
presidente il cui parere in caso di parita' varrebbe il doppio, per fare in
modo che una decisione sia presa comunque.
Le decisioni prese da tale comitato dovrebbero essere insindacabili: come e'
ovvio, sia all'interno del comitato che tra i simpatizzanti del PLUTO (Padova
e non) qualcuno trovera' che cio' che si e' deciso non rispecchia del tutto
le proprie convinzioni, ed e' normale che sia cosi'.
Spero che questa occasione di confronto e di crescita sia servita a qualcosa,
che in futuro rapportarsi con gli altri sia piu' sereno e gioviale e di non
leggere piu' messaggi cosi' carichi di tensione: nel caso di reiterate
incomprensioni sedetevi ad un tavolo con una buona birra e venirene fuori "de
visu".
Grazie a tutti.
S.
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