[PLUTO-soci] Chi siamo ? Quanti siamo ?
Alberto Cammozzo
mmzz a stat.unipd.it
Lun 30 Apr 2007 00:13:09 CEST
On Sun, Apr 29, 2007 at 05:27:27PM +0200, Giuseppe Zanetti wrote:
> ciao,
Ciao Giuseppe,
innanzitutto grazie per il tuo intervento, una vera boccata di
ossigeno in in dialogo tra i soliti sordi. E la dimostrazione che
qualche socio che legge e partecipa c'e'!
> Personalmente ritengo una buona cosa che la questione del gruppo padovano (e di conseguenza dei gruppi locali e di pluto-pd) sia stata risolta con la nascita di una associazione indipendente dal Pluto, in quanto risolve una situazione di ambiguita` che si trascinava avanti ormai da troppi anni. Ritengo corretto che la dimensione dei gruppi di utenti debba essere quella prettamente locale in cui ci si vede di persona.
Si, concordo. O meglio: se si decide di perseverare sulla
linea dell'abolizione dei gruppi locali, la separazione netta tra
realta' locali e quella nazionale e conseguente indipendenza,
concordo. Se invece, dati gli attuali numeri, si vuole cambiare linea
e cercare di aggregare molti LUG/FSUG dispersi per dare loro piu' voce
e peso, allora il discorso cambia. Personalmente molti FSUG
indipendenti e slegati mi pare un discorso superato: le sfide poste
dalla societa' richiedono un maggiore coordinamento e (a mio avviso)
una visione piu' ampia rispetto al solo software.
> Credo sia utile, per la continuazione della vita del progetto e per la sua caratterizzazione futura, innanzitutto il contarci. Per capire chi e quanti siamo ma anche se siamo effettivamente interessati a collaborare ai diversi progetti. Non sarebbe una cattiva idea valutare anche la localizzazione delle persone, cosi` per capire quanto il Pluto degli ultimi tempi era un fenomeno prettamente padovano.
La numerosita' degli iscritti alle liste puo' aiutare: gli
amministratori delle liste possono comunicare i numeri?
ReFUN conta una trentina di membri, molti dei quali sono i
soliti noti. Per la localizzazione bisognerebbe pensare a un
censimento.
> Ho infatti il dubbio che, nonostante siamo in pochissimi, molte delle risorse intellettive attuali del Pluto le stiamo sprecando in discussioni sul sesso degli angeli invece che indirizzarle in modo costruttivo. Sinceramente non riesco piu` a distinguere quello che dovrebbe essere un gruppo di persone appassionate di Linux da un branco di galli o di comari. Dov'e` finito l'interesse per quello che dovrebbe essere l'oggetto primario delle nostre attenzioni di plutiani ?
Attualmente PLUTO e' una collezione di progetti, alcuni dei
quali attivi, altri meno, con maggiore o minore fatica e successo, con
scarso o punto coordinamento. Ciascuno si da da fare nel prorio
ambito, ma non collabora gran che con gli altri. Ad esempio io ho
pubblicizzato un convegno destinato alle scuole in PLUTO-soci, ma
questo non e' stato ripreso in PLUTO-scuola, progetto di cui ignoro la
vitalita', ne' questo ne' lo scorso anno.
> Non ha senso se siamo in 5 perdere tempo a litigare per chi deve fare il capo. E` assurdo, anche solo per il fatto che la posta in palio non giustifica lo sforzo. Se volete essere capi, allora candidatevi alle prossime elezioni che avrete sicuramente piu` seguaci :-)
Premetto subito che non ho nessuna intenzone di candidarmi ad
alcunche'. Francamnte sono piu' propenso ad andarmene. Pertanto questa
non e' ne sara' una campagna elettorale.
Detto questo credo sono costretto a ripetere quanto scritto il
31 dicembre 2006 in soci: le regole scritte del PLUTO sono l'opposto
di quelle applicate. Ad esempio Admin dovrebbe essere un organo di
coordinamento eletto di un gruppo pensato come piatto. Oggi invece
(benche' il PLUTO sia assai ridotto), e' un vero e proprio consiglio
direttivo di membri cooptati (e non eletti), ammessi su votazione dei
consiglieri che gia' ci sono.
Quello che in origine doveva essere un portavoce eletto dai
coordinatori e' diventato un presidente (capo) eletto direttamente dai
soci, con tanto di diritto di voto doppio, e senza scadenza di
mandato.
Oltre allo stravolgimento delle regole che ci sono, mancano
regole chiare su come eleggere gli organi rappresentativi, quali siano
le mansioni, poteri e durata, con che modalita' di voto, chi ha
diritto (i soci attivi, quelli iscritti?), eccetera.
Spero che nessuno la prenda sul personale, ma dalla mancanza
di regole nascono i problemi che potete vedere in questi giorni.
Su come si sia giunti a questa distanza tra la prassi e le
regole scritte forse tu puoi dirmi molto. Io non sono riuscito a
trovare nulla nemmeno in lista. Ma visto che pare che questo sia un
problema solo per me, dico francamente che non rimarro' se il problema
delle regole non diventa un punto all'ordine del giorno: non intendo
perdere tempo in discussioni che possono essere risolte da regole
chiare, e assumermi la responsabilita' di essere membro del direttivo
di una associazione non democratica. Quando sono entrato in PLUTO
credevo che le regole fossero "circa" quelle scritte: ci ho messo un
po' troppo a capire che lo scostamento era cosi' radicale.
Penso che l'unico modo per affrontare questo punto sia un
ampio dibattito tra soci, con una seria preparazione. Della quale la
ricerca sulle origini sia una parte indispensabile per capire quale
sia la "mission" futura. Cosa che mi pare tu (sono lieto sia proprio
tu che al PLUTO hai dato impulso) abbia iniziato a fare.
Se i soci non ci sono piu', inutile dirlo, ciascuno per se...
> Su quale possa essere il ruolo futuro del Pluto mi sto spaccando anch'io la testa da tempo. Un gruppo di utenti mi pare chiaro che non lo siamo piu`. Il portare avanti i progetti e` sicuramente interessante ma probabilmente ai tempi di sourceforge forse non e` poi cosi` caratterizzante.
E' vero. Tant'e' che pluto-devel e' stato chiuso. Il
condominio di progetti indipendenti ha una prospettiva limitata: non
viene sfruttato in particolare il peso di un ruolo storico in Italia
che e' forse il nostro maggiore patrimonio. La voce del PLUTO non si
e' sentita nei principali dibattiti nazionali ed internazionali, e
soci e' silente (eccetto per le recenti polemiche). Il traffico di
molte liste non legate a progetti e' basso, non veniamo nemmeno
consultati quando c'e' da firmare le petizioni, e manca il ruolo di
una vera community che lo alimenti.
Con la facilita' di accesso alle risorse che c'e' ora i
singoli progetti attivi ospitati nel PLUTO potrebbero diventare
indipendenti senza grossi danni. Mi riferisco a ILDP e ReFUN. Scuola
e' gia' su un server indipendente e non cade nemmeno sotto la bandiera
del PLUTO. Il Journal e' l'unico progetto genuinamente plutesco, e a
Simone va il merito di una tenace costanza. Potrebbe essere
migliorato se elaborassimo delle linee editoriali chiare e dei metodi
per rendere meno pesante e dispendiosa in termini di tempo la sua
redazione. Gli altri progetti (web e amministrazione sistemi) sono
rivolti ai servizi "interni" e pertanto poco visibili. Un maggior
coinvolgimento della community potrebbe renderli piu' efficaci.
> Sia che siamo rimasti in 1 o in 10000, credo che il nostro futuro sia da cercare in una attenta rilettura di quei due documenti di pochi Kb che sono i FONDAMENTI del Pluto e che per questo motivo sono linkati nella pagina "CHI SIAMO" del sito, ovvero il Manifesto e il Contratto Sociale.
E dai quali ci siamo evidentemente discostati parecchio.
>
> ciao,
>
> Giuseppe
ciao e grazie
Alberto
> PS: nel caso riteniate anche voi costruttiva la mia proposta di contarci, proporrei di farlo in tempi brevi, eventualmente dopo averne deciso assieme delle modalita` che siano allo stesso tempo utili dal punto di vista informativo e poco invasive per i soci che andremo a chiamare alla conta.
Mi pare un tentativo estremo di rianimazione che non va
trascurato. Propongo di distinguere i soci attivi nei progetti, i
sostenitori non attivi ma disposti a coinvolgersi, i simpatizzanti.
Questo per pesare le reali forze attive.
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